INFRASTRUTTURE: PRODI NON CONFONDA LA LOMBARDIA CON FORMIGONI
Il nostro auspicio è che il vertice istituzionale di domani non confonda la Lombardia con i desiderata di Formigoni. Da anni il centrodestra lombardo affronta la questione della mobilità sul terreno della propaganda, mettendo in cantiere progetti autostradali dai costi insostenibili, spesso inutili e il più delle volte contestati dagli enti locali, mentre il sistema ferroviario lombardo continua a deteriorasi.
Il vero problema della mobilità si chiama ferrovia. In Lombardia vi è un preoccupante squilibrio, rappresentato bene dal fatto che il 68,6% dei 15 milioni di spostamenti quotidiani avviene in automobile privata e che oltre il 60% della rete ferroviaria è ancora a binario unico. Eppure, il presidente Formigoni, anche in questi giorni, parla di ferrovia soltanto per invocare fondi per l’alta velocità.
Da lunghi anni ci battiamo in Regione perché venga finalmente avviata la discussione del piano regionale dei trasporti, che permetterebbe di delineare una strategia ambientalmente e socialmente sostenibile e definire le priorità di sviluppo. Invece, ancora una volta, il governo regionale si limita a chiedere ingenti e inesistenti risorse statali per BreBeMi, Tem e Pedemontana. Insomma, chiede a Prodi quello che nemmeno Berlusconi gli aveva concesso.
La Lombardia ha bisogno di due ingredienti per affrontare il problema infrastrutture: una strategia e un consenso sul territorio. Quindi si apra una vera discussione e si coinvolgano le comunità locali, a partire da quelle che hanno ripetutamente contestato BreBeMi e Tem e richiesto modifiche e integrazioni alla Pedemontana. Sarebbe invece un errore madornale pensare di poter risolvere la “questione settentrionale” con un accordo di vertice tra governo di centrosinistra e Formigoni.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
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