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SICUREZZA: VIGILI CONTRO AL QAEDA?
di lucmu (del 03/05/2006 @ 16:35:49, in Sicurezza, linkato 1049 volte)
Articolo di Luciano Muhlbauer, pubblicato su il Manifesto del 3 maggio 2006 (pag. Milano)
 
Speravamo che la vicenda di Rumesh, il giovane comasco ridotto in fin di vita dalla revolverata di un vigile urbano il 29 marzo scorso, diventasse perlomeno occasione per qualche riflessione sulle politiche di militarizzazione della polizia locale. Ahinoi, pare che il nostro ottimismo fosse del tutto fuori luogo e ora arriva persino un’iniziativa che si colloca francamente tra il grottesco e l’inquietante.
Il Consorzio Parco delle Groane, che associa tra loro la Provincia di Milano e 17 Comuni, tra cui il capoluogo, ai fini della tutela ambientale e paesistica dell’area protetta, e l’Iref, l’istituto regionale che si occupa di formazione per l’amministrazione pubblica, organizzano tra il 10 e il 31 maggio prossimi un ciclo di seminari, rivolto a comandanti e ufficiali della polizia locale e intitolato “Fenomeno religioso e rischio”.
Scorrendo il programma del seminario sembra di trovarsi di fronte a un corso di addestramento per agenti dell’antiterrorismo. A parte qualche excursus rispetto al tema delle sette sataniche, il seminario formativo si concentra sull’analisi dei nessi tra religione islamica e terrorismo, della “nuova guerra mondiale”, di organizzazioni come Al Qaeda e Hamas e della “questione palestinese e irachena”. Di conseguenza, tra gli obiettivi enunciati troviamo anche l’individuazione delle “realtà (gruppi, centri, movimenti, aggregazioni) islamiche in Italia”.
Insomma, se il Consorzio e l’Iref ritengono che nel Parco delle Groane esista un’emergenza terroristica tale da giustificare persino la mobilitazione dei vigili urbani, allora farebbero meglio a informare tempestivamente il Ministero degli Interni e la cittadinanza, invece di organizzare seminari. Se invece tale emergenza non c’è, come ci suggerisce il più elementare buon senso, ci troviamo di fronte a un’operazione dal sapore ideologico, assolutamente inutile, se non controproducente.
Ebbene sì, perché fornire agli operatori della polizia locale una siffatta formazione non aumenta sicuramente la sicurezza dei cittadini, ma semplicemente finisce per stimolare un rapporto deformato con una parte della nostra società, specie con le persone di fede islamica, additate tout court come sospette. E il tutto in omaggio a una concezione deviata della vigilanza urbana, che da anni sacrifica le funzioni proprie della polizia locale.
Rifondazione Comunista ha già presentato un’interrogazione all’assessore regionale Buscemi, ma sollecitiamo altresì gli enti locali associati nel Consorzio - e probabilmente all’oscuro di questa iniziativa - a esprimersi e prendere posizione. L’annullamento di questo grottesco e inquietante corso di formazione non risolverebbe ovviamente il problema di fondo, ma sicuramente indicherebbe almeno la volontà di aprire la discussione.
 
qui puoi scaricare l'interrogazione