In Lombardia il territorio è un grande affare, almeno per alcuni, e anche il fatto che la grande area metropolitana milanese sia sempre più satura non sembra assolutamente costituire un impedimento alle continue operazioni immobiliari. Anzi, la fantasia pare non conosca proprio limiti in questo campo ed ecco che arriva la nuova frontiera: rendere più facilmente edificabili le aree attigue alle grandi opere autostradali, cioè Pedemontana, Brebemi e Tem.
È quanto prevede l’articolo 10, comma 3 del progetto di legge della Giunta regionale, approvato oggi in Commissione V con il voto favorevole del Centrodestra e con l’astensione del Pd, mentre il Prc, i Verdi e l’IdV hanno espresso un voto contrario.
Del pdl n. 226, “Infrastrutture di interesse concorrente statale e regionale”, finalizzato anzitutto all’accelerazione delle procedure per le opere infrastrutturali, si è parlato poco a livello pubblico e sempre ignorando, a torto, le disposizioni del suo articolo 10, che rappresentano invece un’autentica bomba a orologeria.
La norma prevede che le concessioni delle infrastrutture, in primis le tre grandi opere autostradali, “possono riguardare anche interventi di carattere insediativo e territoriale, …, rivolti principalmente agli utenti delle infrastrutture medesime ovvero a servizio delle funzioni e delle attività presenti sul territorio”. La giustificazione di tale innovazione normativa, secondo il governo regionale, risiede nella necessità di rendere le aree attigue economicamente sfruttabili, al fine di attrarre capitali privati e abbattere così i costi dell’esposizione finanziaria.
Insomma, il CAL (Concessioni Autostradali Lombarde S.p.a.), di cui il 50% è controllato direttamente dal Presidente Formigoni, mediante la società Infrastrutture Lombarde S.p.a., rilascia le concessioni per le opere infrastrutturali, che comprendono anche l’autorizzazione a costruire nelle immediate vicinanze più o meno qualsiasi cosa, vista la definizione generica prevista dal progetto di legge. Certo, tutta questa procedura va correlata agli Accordi di Programma, cioè alla concertazione tra il Presidente della Giunta Regionale e i Sindaci dei Comuni interessati, ma risulta evidente che a questo punto gli enti locali si troveranno stretti in un angolo e con i loro strumenti urbanistici ampiamente depotenziati. I cittadini che abitano i territori coinvolti, poi, saranno sempre di più ridotti a spettatori impotenti.
Una norma siffatta, qualora venisse approvata così com’è anche dall’Aula consiliare, aggiungerebbe danno al danno. Cioè, non soltanto arriveranno le consistenti colate di asfalto su un’area già oggi tra le più inquinate d’Europa, ma per riuscire a finanziare in qualche modo tali faraoniche opere si mette a disposizione dei grandi capitali immobiliari e di speculatori di ogni risma pure le aree adiacenti.
Ci siamo opposti oggi a questo miope scempio e lo faremo anche in Aula, chiedendo lo stralcio della norma. E invitiamo sin d’ora i cittadini e le associazioni a far sentire la loro voce.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
qui sotto puoi scaricare il testo integrale del pdl 226, così come approvato dalla Commissione V