In molti paesi europei accanto alle autostrade si piantano alberi. Qui in Lombardia, invece, si piantano centri commerciali o qualsiasi altra cosa, purché faccia business. Non si tratta della sceneggiatura di qualche pellicola catastrofista, bensì di quanto concretamente potrà accadere se domani il Consiglio regionale approverà così com’è il progetto di legge n. 226 sulle infrastrutture.
Infatti, il provvedimento, teso anzitutto all’accelerazione delle procedure per la realizzazione delle grandi opere autostradali, cioè Pedemontana, Brebemi e Tem, contiene nel suo articolo 10 una norma che fa rizzare i capelli, prevedendo che le concessioni delle infrastrutture possano riguardare anche “interventi di carattere insediativo e territoriale”, rivolti “principalmente agli utenti delle infrastrutture medesime ovvero a servizio delle funzioni e delle attività presenti sul territorio”.
Una definizione talmente generica del tipo di intervento ammesso e della sua localizzazione rispetto al tracciato dell’infrastruttura, che praticamente qualsiasi cosa diventa possibile, purché i suoi “margini operativi di gestione possano contribuire all’abbattimento del costo dell’esposizione finanziaria”. Insomma, una super-deroga da tutti gli strumenti urbanistici e paesistici, che equivale a trasformare i territori attraversati dalle nuove autostrade in una zona franca per le incursioni di grandi capitali immobiliari e speculatori di ogni risma.
Una norma scandalosa e irresponsabile, specie in una regione come la nostra, dove il selvaggio consumo del territorio sta oltrepassando i limiti di guardia. Non a caso, diverse associazioni ambientaliste e vari comitati hanno espresso la loro preoccupazione e contrarietà. L’aveva fatto il WWF durante il dibattito in Commissione e lo fa un gruppo di associazioni (dalla Rete Lilliput all’Ass. Nuovo Municipio, dall’Ass. Parchi del Vimercatese al Comitato No Expo e tanti altri), che in pochi giorni ha raccolto oltre 1.200 firme e che per domani mattina organizza un presidio davanti al Consiglio.
Da parte nostra, continueremo in Aula la nostra battaglia e chiederemo, insieme ad altri consiglieri della sinistra, lo stralcio della norma dal provvedimento. Non possiamo che auspicare che anche dalle parti del centrodestra prevalga un minimo di senso di responsabilità rispetto al territorio e, soprattutto, che il Pd abbandoni la linea della benevola astensione, seguita finora.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
qui sotto puoi scaricare gli emendamenti che presenterà il Prc, firmati anche da altri consiglieri della sinistra. (per leggere il testo del Pdl n. 226, vedi nostra news del 7 maggio)