GRANDE RIUSCITA DELLE MOBILITAZIONI ANTI-GELMINI. ALCUNE RIFLESSIONI A CALDO
Un grandissimo corteo a Roma, manifestazioni in tutta Italia, decine di migliaia in piazza a Milano. Questo è il bilancio dello sciopero generale convocato per oggi 17 ottobre da SdL, Confederazione Cobas e Cub e che si è trasformato in una grande mobilitazione contro il piano Gelmini, coinvolgendo lavoratori e studenti ben oltre i tradizionali confini del sindacalismo di base.
In poche parole, l’odierna mobilitazione conferma il trend ascendente del movimento contro l’attacco alla scuola pubblica, ma evidenzia anche il grande lavoro che c’è ancora da fare.
In primo luogo, la composizione dei cortei ha evidenziato una forte e ampia partecipazione degli insegnanti e dei genitori delle scuole elementari e materne, una buona presenza degli studenti medi e un crescente protagonismo degli universitari, forse il più significativo dai tempi della Pantera. Ma mancano ancora all’appello gli insegnanti delle scuole medie e superiori, ad esempio.
In secondo luogo, il governo Berlusconi ha una solida base di consenso e lo sa, cercando lo scontro frontale e procedendo a colpi di decreti e voti di fiducia. Cioè, accelera, puntando sul fatto che il movimento non riesca a stargli dietro e si logori. Questo, per quanti si oppongono al più significativo attacco alla scuola pubblica da decenni, significa non accontentarsi della buona riuscita delle iniziative di mobilitazione di questi giorni, bensì fare un investimento supplementare di intelligenza e lungimiranza.
In altre parole, abbiamo una speranza concreta di reggere l’urto con i piani governativi nella misura in cui ci attrezziamo a tempi non brevi e soprattutto se riusciamo a costruire un allargamento del movimento e un salto di qualità delle iniziative.
Oggi ci portiamo a casa una bella giornata. Godiamocela. Ma da domani in poi occorre lavorare in quella direzione, con ostinazione e determinazione.
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