Arrivano l’Expo, la BreBeMi e la Tem e in Lombardia diventa più facile espropriare piccoli proprietari e piccoli agricoltori per realizzare grandi opere. E il potere di espropriare potrà essere delegato dall’istituzione pubblica, con grande semplicità, anche a soggetti privati, non solo per le necessità dirette dell’opera, ma anche per edificare dell’altro, come per esempio centri commerciali.
Questo è il succo della legge regionale votata a maggioranza stamattina dal Consiglio, intitolata “Norme regionali in materia di espropriazione per pubblica utilità”. In realtà una legge sugli espropri esiste già ed è il Testo Unico del precedente Governo Berlusconi. Quindi, la Regione doveva occuparsi soltanto della parte di sua competenza e armonizzarla con il quadro legislativo lombardo, ma come spesso accade si è poi voluto fare anche altro.
Il Testo Unico nazionale non esclude affatto la possibilità di delegare, in tutto o in parte, i poteri espropriativi a un concessionario di opere di pubblica utilità, anche privato, ma Pdl e Lega, con l’astensione del Pd, hanno voluto forzare quella norma, proponendone una riformulazione molto elastica, cioè: “costituiscono inoltre autorità espropriante i soggetti privati ai quali sia attribuito il potere di espropriare in basa a una norma di legge”.
Che il senso fosse proprio quello di concedere nuove regalie ad alcuni interessi privati forti, a scapito di quelli più deboli, è poi apparso chiaro con la bocciatura, senza troppi fronzoli e senza nemmeno un’argomentazione, dell’emendamento proposto da Rifondazione Comunista, che altro non proponeva che ripristinare la formulazione del Testo Unico nazionale ed escludere dalla delega ai privati gli interventi “accessori” previsti dalla cosiddetta “legge obiettivo lombarda” (l.r. n. 15/2008). Quest’ultima, infatti, prevede la possibilità che nella concessione delle infrastrutture ci siano anche “interventi di carattere insediativo e territoriale”, senza troppi vincoli, se non il fatto che “i margini operativi di gestione possano contribuire all’abbattimento del costo dell’esposizione finanziaria” della grande opera.
In altre parole, si potrà delegare a un soggetto privato impegnato nella grande opera il potere di espropriare, di concordare gli indennizzi e il resto, non solo per il territorio interessato direttamente dall’opera, ma anche per quelle parti di territorio messegli a disposizione nella concessione per costruire più o meno di tutto.
Insomma, un altro favore ad alcuni interessi particolari e una cattiva notizia per il territorio lombardo e per chi lo abita.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
qui sotto puoi scaricare il progetto di legge n. 293 approvato oggi (con poche e marginali modifiche) e i nostri emendamenti respinti (quello di cui si parla nel comunicato è il n. 5)