Si chiama pomposamente “Accademia per gli ufficiali e sottoufficiali di Polizia Locale”, avrà sede principale a Milano e dispone di un finanziamento regionale iniziale di 400mila euro, ma nella sostanza non aggiunge molto ai corsi di formazione regionali che già ci sono. Insomma, un’operazione politica a spese del bilancio pubblico, tesa ad accelerare il processo di politicizzazione delle polizie locali.
Del resto, è lo stesso Assessorato regionale, nel suo documento di accompagnamento, a confermare che il punto non è la formazione professionale, ma altro. Infatti, sotto il titolo “Senso attuale di un’Accademia” scrive testualmente: “un luogo simbolico, per creare senso di appartenenza e rappresentanza esterna adeguata”.
La Giunta regionale voleva persino eliminare ogni forma di controllo democratico da parte del Consiglio regionale, che secondo il testo originario non sarebbe stato nemmeno più informato su quello che succedeva nell’”Accademia”. Soltanto grazie ad alcuni nostri emendamenti, approvati oggi in Commissione II (Affari Istituzionali), è stato reintrodotto almeno l’obbligo di “sentire” la Commissione.
Ma questa limitazione del danno non basta certo per far venire meno le inquietudini e la nostra contrarietà al provvedimento. Infatti, l’esperienza di questi anni ci ha insegnato che la tendenza a trasformare le ex-vigilanze urbane in una sorta di polizie del sindaco, con tutto ciò che ne consegue in termini di invasione de jure e de facto delle competenze delle forze dell’ordine e di strisciante marginalizzazione delle attività tipiche e proprie delle polizie municipali, ha avuto effetti preoccupanti anche sul piano della formazione.
Esempio lampante, ma certo non unico, è il caso dell’incredibile “dimenticanza” da parte dell’IReF di inserire nei piani formativi per gli addetti di polizia locale i corsi relativi ai controlli di sicurezza nei cantieri, che provocò già nel dicembre 2006, sulla base della nostra denuncia, un richiamo formale e unanime da parte del Consiglio regionale.
In cambio lo stesso IReF, sempre nel 2006, promosse un corso di formazione per dirigenti di P.L. dal titolo “Fenomeno religioso e rischio”, in cui si parlava dei nessi tra la religione islamica e il terrorismo, della “nuova guerra mondiale” di Al Qaeda e Hamas e della “questione palestinese e irachena”. E come se non bastasse, la docenza dei corsi fu affidata al Cesnur (Center for studies on new religions), il cui dirigente è Massimo Introvigne, cioè un influente membro dell’organizzazione dell’estrema destra intergralista “Alleanza Cattolica”. D’altra parte c’era poco di cui stupirsi, visto che l’allora presidente dell’IReF, Lorenzo Cantoni, scriveva abitualmente sulla rivista “Cristianità”, organo di “Ac”.
Insomma, invece di contrastare la politicizzazione e la militarizzazione delle polizie locali, puntando piuttosto sulla formazione professionale relativa ai compiti propri, si fa l’esatto contrario. E così, non sorprende certo che l’unica battaglia della Lega in Commissione, peraltro coronata da successo, sia stata soltanto quella di chiedere di aprire sedi di rappresentanza dell’”Accademia” anche in altre città. Non serve a nulla, costa altro denaro pubblico, ma è tanto utile in campagna elettorale.
La Commissione II ha approvato oggi il provvedimento con il voto favorevole di PdL, Lega e Pd, l’astensione di Sarfatti e il voto contrario di Rifondazione. Martedì prossimo, con ogni probabilità, lo voterà l’Aula. Da parte nostra riproporremo anche in quella sede la nostra battaglia e il nostro ragionamento, auspicando che nel frattempo anche qualcun altro trovi la lucidità di alzare la voce.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
qui sotto puoi scaricare il testo del provvedimento approvato oggi in Commissione II