Che la Giunta Formigoni intenda ridisegnare unilateralmente e su base autonomistica e privatistica l’insieme del sistema dell’istruzione e della formazione professionale è ormai cosa risaputa. Altrettanto nota è la nostra netta opposizione al progetto del centrodestra. Ma quello che probabilmente non si sa, e che noi riteniamo di gravità inaudita, è quanto sta avvenendo in questi giorni.
Infatti, terminate in tempo record le oltre 50 audizioni con soggetti sociali e istituzionali, il centrodestra ha presentato in Commissione VII una versione modificata della sua proposta di legge, che da una parte ignora la quasi totalità delle osservazioni avanzate in sede di audizione e, dall’altra, contiene una serie di novità dirompenti. Cioè, con una sorta di colpo di spugna, il centrodestra intende abrogare in toto praticamente tutte le leggi regionali in materia di istruzione e formazione attualmente in vigore, sostituendole con poche righe di rimando a futuri e non meglio specificati criteri, che saranno individuati dal governo regionale.
Ci riferiamo, per esempio, all’abrogazione della l.r. n. 31/80, che disciplina gli interventi regionali a sostegno del diritto allo studio nella scuola primaria e secondaria, e a quella della l.r. n. 70/80, relativa agli interventi per l’edilizia scolastica. Mentre, guarda caso, rimarrebbe esclusa dalla furia abrogazionista unicamente la normativa sul cosiddetto buono scuola, che ogni anno gira decine di milioni di euro dal bilancio regionale alla scuola privata. Inoltre, andrebbe ricordato che questa operazione di azzeramento legislativo comporta altresì l’eliminazione di ogni sede di concertazione con le parti sociali.
Se tutto questo è allarmante dal punto di vista del merito, poiché prefigura l’intenzione di istituire una sorta di Ministero regionale dell’istruzione che accentra tutti i possibili poteri in materia scolastica, dal punto di vista del metodo siamo francamente nel regno della pura e semplice pirateria istituzionale e del disprezzo per le più elementari regole democratiche.
Infatti, basti qui sottolineare che ai Comuni e alle Province, che gestiscono i -pochi- fondi assegnati dalle due leggi regionali in questione, non era stato detto nulla al riguardo nel corso delle audizioni. E che in Commissione VII la maggioranza di centrodestra aveva negato la discussione della proposta di legge di modifica della 31/80 presentata da Rifondazione, perché “l’argomento non c’entrava”.
Insomma, il metodo e il merito si danno la mano. Diventa sempre più evidente quello che interessa veramente a Formigoni. Altro che federalismo e preoccupazione per il futuro degli studenti lombardi! Qui si tratta semplicemente della volontà di concentrare nelle mani del Presidente della Regione sempre più potere, a scapito dello Stato, degli enti locali e dei cittadini. Sarà per questo che il centrodestra vuole far approvare questo scempio nella seduta del Consiglio Regionale del 31 luglio, con le scuole chiuse e i cittadini in partenza per le ferie?
comunicato stampa di Luciano Muhlbauer