IL 1° LUGLIO INIZIA LO SCIOPERO DEL BIGLIETTO DEI PENDOLARI DI RHO. 4000 FIRME MA ANCORA NESSUNA RISPOSTA DALLA REGIONE
Nonostante le 4.000 firme raccolte in pochi giorni contro l’insensata soppressione della fermata di Rho, i pendolari aspettano ancora che l’Assessore Cattaneo li incontri e, soprattutto, che li convochi alla riunione con Trenitalia e Regione Piemonte, annunciata per la prima settimana di luglio.
Infatti, i protagonisti della protesta hanno appreso dalla stampa che ci sarebbe finalmente un incontro tra le due Regioni e Trenitalia “per verificare la situazione e decidere la tempistica dei provvedimenti che dovessero essere ritenuti necessari”. Ma non hanno mai nemmeno ottenuto una risposta dall’Assessore Cattaneo alla loro richiesta di poterlo incontrare per consegnargli le firme.
E così, da domani, 1° luglio, i pendolari saranno costretti a attuare il più volte annunciato sciopero del biglietto per ottenere l’ascolto, il rispetto e il servizio a cui hanno diritto. Una forma di mobilitazione pacifica, democratica e assolutamente giustificata.
Di fronte a questa situazione esprimiamo la nostra viva preoccupazione su come l’Assessorato ai Trasporti lombardo sta affrontando la situazione. Infatti, le rappresentanze degli utenti erano già state escluse dalla famosa riunione del 18 marzo scorso, svoltasi al Pirellone, quando Regione Lombardia diede il nulla osta allo spostamento della fermata alla Fiera, mentre il Comune di Rho, sebbene invitato, non aveva nemmeno ritenuto opportuno parteciparvi.
Alla luce di questi precedenti, riteniamo indispensabile che il confronto con Trenitalia e Regione Piemonte sia il più trasparente possibile, con la presenza, quindi, di una delegazione dei pendolari che hanno promosso la raccolta firme.
Nell’esprimere la nostra solidarietà con lo sciopero del biglietto, chiediamo dunque all’Assessore Cattaneo di contattare immediatamente i pendolari della zona di Rho, convocando una loro delegazione all’incontro e dando garanzie sull’impegno di Regione Lombardia perché la fermata venga ripristinata.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
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