Lo sgombero forzoso della sede delle scuole civiche occupata di via Marsala, avvenuto questa mattina a Milano, è stata un’inutile esibizione di muscoli, le cui uniche conseguenze concrete sono i danni provocati alla struttura e la copertura dello stato di illegalità del Comune di Milano. A questo punto, chiediamo all’assessore Moioli di scegliere: ripristini la legalità, cioè le classi serali illegittimamente tagliate, oppure si dimetta.
Infatti, tra le ore 7.30 e 8.30, una cinquantina di agenti di polizia e carabinieri, in gran parte in assetto antisommossa, ha effettuato l’operazione di sgombero della sede di via Marsala, occupata ieri notte dagli studenti del liceo civico serale “Gandhi”. Non ci sono stati feriti, ma soltanto qualche contuso all’esterno, causa manganellate.
Ufficialmente, la celerità dell’intervento di polizia, richiesto dalla Preside (ma questa è normale prassi), era dettata dalla necessità di consentire lo svolgimento della normale attività didattica. Invece, stamattina non c’è stata alcuna normale attività, perché gli studenti del liceo diurno hanno contestato l’intervento, rifiutandosi quindi di assistere alle lezioni, ma anche perché i danni provocati alla struttura (tra cui due porte fatte a pezzi senza troppi complimenti) dalle frettolose operazioni di sgombero hanno comportato dei problemi di agibilità.
Eppure, gli studenti del “Gandhi” avevano chiesto soltanto due cose semplici semplici: il rispetto della legalità e di poter parlare con l’assessore Moioli. Ebbene sì, il rispetto della legalità, perché l’amministrazione comunale si rifiuta di rispettare l’ordinanza del TAR della Lombardia, che aveva accolto le istanze degli studenti, imponendo al Comune di ripristinare immediatamente le classi serali illegittimamente tagliate il 31 luglio scorso.
L’assessore Moioli e l’amministrazione comunale non hanno alcuna giustificazione per il loro comportamento, poiché l’ordinanza del giudice amministrativo ha efficacia immediata, salvo un eventuale provvedimento sospensivo da parte del Consiglio di Stato, in attesa della pronunzia di secondo grado. Ma, com'è risaputo, quella sospensiva non esiste!
Ecco perché gli studenti del “Gandhi” hanno deciso di occupare, perché se ne parlasse, perché qualcuno si facesse carico di spiegare all’assessore che le sentenze si rispettano, soprattutto quando si è amministratori pubblici, o semplicemente perché qualche rappresentante del Comune si degnasse di parlare con loro. Invece niente, non hanno visto né legalità, né assessori, ma soltanto molta arroganza del potere e tanta polizia, come se fossero dei delinquenti.
A questo punto crediamo che l’assessore Moioli debba scegliere tra due alternative: o ripristina la legalità, riattivando le classi tagliate, oppure si dimetta da assessore.
Comunicato di Luciano Muhlbauer