Rifondazione Comunista ha presentato oggi un’interrogazione urgente all’Assessore regionale alla polizia locale, in relazione ai disordini del 12 aprile scorso, in via Paolo Sarpi. Infatti, le testimonianze e le fotografie evidenziano il coinvolgimento diretto di “ghisa” negli scontri, con tanto di manganelli, prima del loro allontanamento da parte dei responsabili di piazza della Questura.
L’ex corpo dei vigili urbani di Milano, ormai denominato Polizia Locale, subisce da anni un processo di progressiva militarizzazione, che tende a farlo assomigliare sempre di più a un corpo di polizia vero e proprio. E così stanno proliferando le squadre speciali, dipendenti direttamente dal comando centrale, mentre i presidi sul territorio sono stati ridotti da 15 a 9 dall’attuale amministrazione. La contestuale esaltazione delle cosiddette “funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza” ha portato alla marginalizzazione di alcune funzioni tipiche dei “ghisa”, tra le quali il controllo dei cantieri edili, ormai quasi totalmente e scandalosamente assente, con i drammatici esiti a cui stiamo assistendo anche in questi giorni: su tutto il territorio cittadino risultano addetti a tale compito soltanto tre agenti, come si evince dai dati ufficiali comunicati a Regione Lombardia.
Certo, la legge regionale sulla polizia locale - n. 4 del 2003 - ha le sue responsabilità e stimola queste tendenze, ma esistono anche precisi limiti. Né la normativa nazionale, né quella regionale ammettono che la polizia locale possa svolgere funzioni di ordine pubblico. E il cosiddetto “bastone distanziatore”, cioè il manganello, può essere utilizzato a scopi esclusivamente difensivi, qualora l’incolumità personale dell’agente sia messa a rischio. Ebbene, a noi pare che quanto avvenuto il 12 aprile abbia oltrepassato decisamente i confini della legge.
Per questo chiediamo che l’Assessore regionale competente promuova con urgenza una propria indagine, finalizzata a verificare il rispetto della normativa vigente. Non si tratta soltanto di capire fino in fondo cosa sia successo il 12 aprile scorso, bensì di impedire che ai “ghisa” milanesi venga imposta una pericolosa metamorfosi. Milano non ha bisogno di una celere in salsa comunale, magari da scatenare contro l’immigrato di turno, bensì che i vigili urbani possano svolgere il loro mestiere.
comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
qui sotto puoi scaricare il testo dell'interrogazione