Stamattina all’alba due lavoratrici del San Raffaele di Milano sono salite sul tetto dell’ospedale in protesta contro i 244 licenziamenti e la disdetta di tutti gli accordi sindacali, annunciati dal nuovo proprietario privato, Rotelli. Inoltre, le lavoratrici denunciano il vero e proprio oscuramento mediatico che è calato sulla scandalosa vicenda del San Raffaele, dove ora i lavoratori dovrebbero pagare il prezzo del malaffare e delle ruberie di Don Verzé e degli amici di Formigoni.
Infatti, i lavoratori e le rappresentanze sindacali del San Raffaele sono in mobilitazione e presidio permanente da quasi un mese, cioè da quando la proprietà aveva annunciato i licenziamenti, ma ormai la loro giustissima lotta sembra quasi sparita dall’informazione.
Esprimo la mia totale solidarietà alla lotta dei lavoratori del San Raffaele e vi chiedo di fare altrettanto, anche soltanto facendo girare la notizia dell’occupazione del tetto oppure andando direttamente al presidio, che si trova all’ingresso dell’ospedale in via Olgettina 60.
Luciano Muhlbauer
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di seguito il testo di una mia dichiarazione alla stampa:
FORMIGONI MORALMENTE RESPONSABILE DELLA SITUAZIONE
“Solidarietà totale con le due lavoratrici del San Raffaele sul tetto.
Chi governa Regione Lombardia da 17 anni porta la responsabilità non solo morale della scandalosa situazione che oggi vivono i lavoratori del San Raffaele ed è pertanto inaccettabile che la Giunta regionale continui a lavarsene le mani.
Quanto accade oggi al San Raffaele c’entra molto poco con i pesanti tagli operati dal governo Monti, poiché è conseguenza diretta del prolungato malaffare di Don Verzé e dei suoi amici, che è stato finanziato per lunghi anni con denaro pubblico elargito dalla Giunta Formigoni.
Chiediamo quindi, anzi pretendiamo, che il Presidente Formigoni si assuma le sue responsabilità e che Regione Lombardia intervenga con urgenza e trasparenza, al fine di far revocare i 244 licenziamenti e la disdetta di tutti gli accordi sindacali, annunciati da Rotelli.”
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Cliccando sull’icona qui sotto puoi scaricare una foto del tetto occupato, scattata stamattina presto da Claudio Furlan