\\ Home Page : Articolo : Stampa
MILANO NON PUÒ TOLLERARE IL RITORNO DELLA VIOLENZA FASCISTA – CHIUDERE IL COVO NEONAZISTA DI VIALE BRIANZA
di lucmu (del 03/12/2012 @ 13:16:23, in Antifascismo, linkato 1579 volte)
Nel tardo pomeriggio di ieri, in seguito a un diverbio sotto la metropolitana della stazione Centrale di Milano, alcuni giovani neofascisti hanno accoltellato Stefano, un attivista antifascista milanese. Stefano è ricoverato da ieri sera all’ospedale San Paolo e ora sta bene, anche perché la fortuna gli è stata vicina e nessun organo vitale è stato lesionato. Gli mandiamo un grande abbraccio.
Quanto avvenuto è gravissimo in sé e per quello che significa e, in questo senso, sarebbe miope e irresponsabile se ancora un volta si dovesse scegliere la strada della derubricazione a rissa, a futili motivi o a faccenda di balordi. Era già successo ai tempi dell’omicidio di Dax, ucciso da alcuni fascisti nel 2003, e si era poi ripetuto con Abba, ammazzato da due baristi al grido “negri di merda” nel 2008. E dire che “la politica non c’entra” può forse suonare terribilmente tranquillizzante, ma in fondo non è altro che chiudere gli occhi di fronte alla realtà e, soprattutto, assolvere chi per convenienza politica volge lo sguardo da un’altra parte o, peggio, è apertamente complice con i gruppi neofascisti o neonazisti.
A Milano abbiamo vissuto una lunga e squallida storia di complicità istituzionale ai massimi livelli, interrottasi soltanto nel 2011 con la vittoria elettorale di Giuliano Pisapia e con l’estromissione dall’amministrazione comunale delle destre. Ma il solo cambio di guardia a Palazzo Marino non può essere sufficiente, anche perché su Milano intervengono molti livelli istituzionali, tra i quali anche Regione Lombardia, che attraverso l’Aler Milano, per esempio, ha garantito ottime entrature persino a gruppi neonazisti come gli Hammerskin, che infatti hanno ottenuto l’assegnazione a una loro associazione di copertura, “Lealtà Azione”, di uno spazio nelle case popolari di viale Brianza 20, a Milano.
Certo, l’Italia non è la Grecia, dove sotto l’occhio benevole delle forze dell’ordine impazza la violenza dei neonazisti di Alba Dorata. E Milano non è neanche Roma, dove i gruppi di estrema destra sono storicamente più radicati e dove possono contare sulla collaborazione del Sindaco Alemanno. Ma Milano non si trova su un altro pianeta, bensì in questa concretissima Europa, scossa  dalla crisi e dalle politiche di austerità, dove i movimenti neofascisti e neonazisti si stanno aprendo nuovi e preoccupanti spazi. Abbassare la guardia, sottovalutare quello che sta accadendo o considerare il ritorno delle lame neofasciste, nove anni dopo l’omicidio di Dax, un semplice episodio senza significato, sarebbe un errore politico madornale per chiunque si ponga dalla parte della democrazia.
Mentre scriviamo non si sa ancora con certezza a che gruppo appartengano gli aggressori di Stefano, ma sappiamo che erano giovani e neofascisti e che di fronte a un principio di colluttazione non hanno esitato a tirare fuori il coltello e ad usarlo, senza curarsi più di tanto che potevano colpire anche organi vitali, mancati infatti per poco. In altre parole, c’è un serio problema di clima e Milano non può e non deve assolutamente tollerare un ritorno della violenza neofascista e neonazista.
L’invito è pertanto di non fare finta di niente, ma di prendere parola e posizione. E questo vale per tutti, per le istituzioni, per le forze organizzate della società civile e per i singoli cittadini e cittadine. Con un aggiunta particolare ed urgente, però, rivolta a Regione Lombardia e Aler Milano: va chiuso immediatamente il covo neonazista di viale Brianza!
 
Luciano Muhlbauer
 
P.S. oggi, lunedì 3 dicembre, alle ore 18.00, ci sarà un presidio antifascista in P.le Loreto, indetto dal movimento milanese.