Non c’è dubbio, oggi il Gattopardo veste verde padano. E così, dopo la parentesi dei barbari sognanti, delle ramazze e delle sceneggiate varie, in Lombardia tutto è tornato come prima: fino a qualche mese fa c’era la coalizione Cl-Lega-berlusconiani-postfascisti, adesso c’è la coalizione Lega-Cl-berlusconiani-postfascisti. Alla chiusura definitiva del cerchio mancava soltanto un pezzo, cioè il ri-abbraccio tra Lega e Cl, ma qualche giorno fa è arrivato pure questo.
Alla faccia degli scandali e della corruzione che avevano portato alla fine anticipata del quarto mandato presidenziale consecutivo di Formigoni, Maroni prima ha dichiarato che il modello Formigoni era buono e quindi non sarà cambiato e, poi, ha rassicurato Cl che neanche uno dei più odiosi scandali formigoniani sarebbe stato toccato: cioè, il finanziamento pubblico alla scuola privata per mezzo del cosiddetto buono scuola. Anzi, secondo Maroni, l’uso del denaro pubblico, destinato in realtà al diritto allo studio, per elargire invece massicciamente sussidi a famiglie benestanti che mandano i figli alla scuola privata dovrebbe essere persino “intensificato” e “rafforzato”…
Insomma, dietro la maschera di Maroni si nasconde null’altro che la filiera politico-affaristica formigoniana di sempre. E non potrebbe essere diversamente, peraltro, considerato che la Lega è parte integrante di quel sistema da ormai 13 anni. Maroni, da Ministro degli Interni, avrà pure fatto arrestare dei mafiosi in Sicilia o in Calabria, ma non sembra si sia mai accorto che la ‘ndrangheta stava dilagando a casa sua, varcando finanche la soglia del Palazzo della Regione. E che dire del crack del San Raffaele, che ora vorrebbero far pagare ai lavoratori con 244 licenziamenti, visto che l’Assessore regionale alla Sanità era un leghista dal 2005 fino al 2012?
Insomma, è davvero pazzesco che questa palese verità fatichi a essere raccontata per quella che è nella quotidianità di questa strana campagna elettorale. Anzi, leghisti e ciellini si permettono pure di fare la morale, di parlare come se fossero appena sbarcati da Marte. Nulla di nuovo, direte, hanno fatto sempre così. Giusto, ma ci sarà pure un limite alla faccia tosta e, soprattutto, deve esserci un limite a quel buonismo che serpeggia dalle nostre parti. Non sto dicendo di diventare come loro, anche perché, per fortuna, non ne siamo capaci, ma un po’ più cattivi e rumorosi sì!
Mancano solo tre settimane al voto e tutto si deciderà in questo breve tempo. Quindi, diamoci una mossa tutti quanti e mettiamo un po’ di pepe in questa campagna elettorale, perché vincere si può e perché sarebbe davvero incredibile che quanti hanno trascinato la Regione nel fango venissero addirittura premiati con un quinto mandato consecutivo.
Luciano Muhlbauer