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OPERAI LICENZIATI DA APPALTO INPS OCCUPANO SEDE INPS LOMBARDIA. MASSIMA SOLDIDARIETA’
di lucmu (del 23/05/2013 @ 11:27:58, in Lavoro, linkato 1397 volte)
Massima solidarietà con i lavoratori che stamattina hanno occupato la sede della direzione regionale lombarda dell’Inps, in via Gonzaga a Milano. E un pressante e urgente invito alla direzione dell’Inps di intervenire, al fine di tutelare il diritto al lavoro di questi operai, licenziati da una ditta appaltatrice dell’Inps perché avevano denunciato irregolarità e si erano organizzati sindacalmente.
Incredibile, ma vero. La piaga di quel sistema di appalti, subappalti e cooperative, sempre più diffuso sia nel settore privato che in quello pubblico, che riproduce un regime da fine ‘800 e che aggira allegramente e quotidianamente la sostanza della legislazione sul lavoro, si è fatto largo persino nell’Inps. Cioè, in quel ente pubblico finanziato dai contributi dei lavoratori ed esso stesso impegnato in un dura battaglia contro l’evasione contributiva.
Nella fattispecie stiamo parlando dei servizi di facchinaggio dell’Inps, esternalizzati e affidati mediante appalti al massimo ribasso. E come sempre accade in questi casi, domina il gioco dei subappalti e delle scatole cinesi, dove alla fine la trasparenza si trasforma in una chimera e i lavoratori vengono trattati peggio degli scatoloni che dovrebbero movimentare.
I lavoratori che oggi hanno occupato la direzione lombarda dell’Inps hanno pagato con la perdita del proprio posto di lavoro il semplice fatto di aver denunciato delle irregolarità e di essersi iscritto a un sindacato. Cioè, di aver esercitato i loro diritti e di non aver accettato il silenzio.
Quel sistema degli appalti e subappalti è una vera e proprio calamità per il mondo del lavoro italiano e il fatto che certe cose possano accadere addirittura all’Inps la dice lunga sul grado di degenerazione raggiunto. Occorre porvi fine e, soprattutto, occorre porre fine allo scaricabarile, per cui chi affida l’appalto non deve rispondere del comportamento dell’appaltatore e l’appaltatore non risponde del comportamento del subappaltatore.
Oggi l’Inps ha il dovere di intervenire direttamente, anzitutto per garantire il lavoro agli operai licenziati, ma anche per fare pulizia nei suoi appalti. Anche perché, se non lo fa l’Inps, chi altri dovrebbe farlo?
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
 
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Il testo del comunicato dei lavoratori dell’appalto Inps che stamattina hanno occupato:
 
#OccupyINPS
LICENZIATI DALL’APPALTO DI FACCHINAGGIO INPS OCCUPANO SEDE INPS LOMBARDIA
L’INFINITA E “SPORCA” CATENA DEI SUBAPPALTI IN “CASA” DI CHI AVREBBE IL COMPITO DI VIGILARE CONTRO LE IRREGOLARITA’
 
Questa mattina attorno alle 9:30 una decina di lavoratori licenziati dall’appalto logistica e facchinaggio INPS ha occupato la direzione regionale dell’INPS (a Milano in via Maurizio Gonzaga 6) per denunciare l’insostenibile situazione in cui si trovano, risultato di una lunga storia di sfruttamento e irregolarità perpetuate proprio sotto gli occhi dell’ente preposto al controllo.
Da tempo infatti INPS Lombardia ha esternalizzato i servizi di pulizia e facchinaggio attraverso un appalto pubblico al massimo ribasso.
Così è partita la catena dei subappalti, caratterizzata da gravi irregolarità, che ha visto susseguirsi: Siram e Consorzio Stabile Miles, poi Generale Servizi Srl e Irbis Società Cooperativa, infine Romeo Gestioni e, nuovamente, Generale Servizi Srl (che, insieme a Irbis, la stessa INPS cinque mesi fa aveva escluso dall’esecuzione dell’appalto proprio per le irregolarità nella sua gestione denunciate dai lavoratori).
Ora Generale Servizi si rifiuta di riaffidare le mansioni a quei lavoratori che avevano denunciato le irregolarità e ne ha contattato alcuni intimando loro di firmare nuove lettere di assunzione con condizioni ulteriormente peggiorative rispetto alle precedenti, pena l’esclusione perpetua dal rapporto di lavoro.
In questo “gioco” al massacro, INPS Lombardia si è progressivamente sottratta al confronto con i lavoratori e le rappresentanze sindacali, lavandosene le mani e ignorando bellamente le gravissime irregolarità, a tutti i livelli.
I lavoratori hanno occupato gli uffici della direzione regionale INPS Lombardia, da cui dipende direttamente l’appalto di logistica e facchinaggio, perché vogliono sia riconosciuto il loro diritto al lavoro e perché siano interrotti questi atroci meccanismi di sfruttamento, mercificazione e ricatto perpetrati sotto gli occhi di un soggetto come l’INPS, ente finanziato direttamente dai contributi dei lavoratori, che proprio su tali temi dovrebbe essere oltremodo vigile e attento.
 
I lavoratori dell’appalto logistica e facchinaggio INPS Lombardia
 
Milano, 23 maggio 2013