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LOMBARDIA, ATTI OSCENI IN CONSIGLIO REGIONALE
di lucmu (del 13/06/2006 @ 15:50:13, in Territorio, linkato 1072 volte)
Articolo di Luciano Muhlbauer, pubblicato su Liberazione del 13 giugno 2006
 
Oggi nel Consiglio regionale lombardo va in scena il secondo atto di uno spettacolo indecente. Il centrodestra ci riprova dopo che l’ostruzionismo delle opposizioni aveva bloccato una settimana fa l’approvazione di un provvedimento di modifica della legge regionale n.12/2005 sul  territorio, apparentemente innocuo, ma che tra le sue pieghe nasconde due orrori politici.
Il primo avrebbe come effetto immediato e concreto il via libera ad una vera e propria ondata di speculazione edilizia sulle aree verdi di Monza, la terza città della Lombardia per abitanti. Per capirci, stiamo parlando di quasi un milione e ottocentomila metri cubi, di cui 388mila interessano direttamente una società controllata da Paolo Berlusconi, il quale, non a caso, negli ultimi giorni è sceso in campo direttamente, con tanto di toni minacciosi nei confronti del sindaco di Monza. La mossa della maggioranza formigoniana vorrebbe infatti anticipare l’imminente approvazione del nuovo piano di governo del territorio da parte del Consiglio comunale di Monza, che bloccherebbe lo scempio.
Il secondo interviene invece sulla normativa che regola i mutamenti di destinazione d’uso degli immobili. Attualmente, qualora questi non comportino opere edilizie, non vi è necessità di autorizzazioni, ma unicamente di una comunicazione preventiva al comune. Il centrodestra intende però introdurre un’eccezione, cioè nel caso che il mutamento sia finalizzato alla creazione di luogo di culto e senza costruirci nulla, allora ci sarà bisogno del “permesso di costruire”. In altre parole, se vuoi trasformare il tuo capannone in una bisca non c’è problema, ma se per caso ti salta in mente di andarci a pregare devi chiedere l’autorizzazione del sindaco! Sebbene la nuova norma si riferisca a tutti i culti, risulta evidente che i principali destinatari siano le persone di fede islamica, che non dispongono ancora di una consolidata e riconosciuta rete di luoghi di preghiera.
Ma una domanda si impone a questo punto: cosa c’entrano gli appetiti immobiliari con un atto restrittivo della libertà di culto? Semplice, siamo al più tradizionale dei malcostumi politici, cioè lo scambio di favori. Protagonisti Forza Italia e Lega Nord, nel ruolo di comparse disciplinate –in attesa di contropartite future?- An e Udc, a celebrare il rito l’assessore leghista Boni e a benedire tutta l’operazione il sempre più narcisistico governatore-senatore Formigoni. Cioè, al fratello del capo di Forza Italia va l’affare e in cambio la Lega si porta a casa un ulteriore strumento per le sue campagne xenofobe e razziste.
Un centrodestra lombardo che sin dalla sua vittoria elettorale di un anno fa mostra mille contraddizioni e conflitti e un Presidente della Regione impegnato da due mesi a parlare di se stesso e di fantomatici referendum personali. Sono questi alcuni degli ingredienti che rendono la terza legislatura formigoniana peggiore delle precedenti. E così può succedere che si promuovano aspre battaglie politiche per favorire degli interessi privati a discapito di quelli di interi territori oppure che all’incapacità di delineare una politica qualsiasi rispetto ad una società in cambiamento si faccia corrispondere un susseguirsi di norme stupide e discriminatorie, infilate in provvedimenti di ogni genere.
Oggi l’alleanza tra i furbetti del mattone e gli xenofobi va di nuovo all’arrembaggio. Non sappiamo se saremo in grado di fermarli, poiché dalla loro hanno la forza dei numeri, anche se non quella della ragione e della decenza. Ma quello che è certo che in Lombardia occorre un salto di qualità del lavoro delle opposizioni.