L’ennesimo provvedimento sulle case popolari, oggi approvato a maggioranza dal Consiglio Regionale, rappresenta un ulteriore passo verso la dismissione di una politica attiva da parte della Lombardia sul problema della casa.
Infatti, ora potrà essere alienato il 20% del patrimonio pubblico, cioé 34mila alloggi su 170mila, di fronte a una situazione che già oggi riesce a soddisfare soltanto il 4% della domanda. E, soprattutto, si introducono nuovi criteri per la determinazione del canone d’affitto, a partire da quello del valore di mercato dell’immobile, con un conseguente aumento generalizzato dei canoni, anche oltre il 200%, che peserà principalmente sulle fasce più deboli e residenti negli edifici più vecchi e degradati. E a tutto questo vanno aggiunte le spese varie a carico degli inquilini, comprese quelle di amministrazione, che ammontano a 1.300-1.500 euro.
Insomma, i cittadini più svantaggiati dovranno sborsare più quattrini, che spesso nemmeno hanno, e in cambio non riceveranno nulla. Anzi, agli enti gestori, Aler e comunali, non viene imposto nemmeno qualche obbligo serio per quanto riguarda la trasparenza e il risparmio, mentre difficilmente ci saranno fondi significativi per le manutenzioni, visto che si tratterà anzitutto di tappare i buchi causati dai drastici tagli - del 75% - attuati dalla Regione un anno fa.
Nonostante la maggioranza abbia infine accolto 8 emendamenti di Rifondazione (sui 39 complessivi), che, per esempio, impongono qualche consultazione con le organizzazioni sindacali degli inquilini e allargano la vigenza del canone sociale anche a stabili di proprietà pubblica finora non considerati (legge 25/80, leggi speciali ecc.), l’impianto di fondo della legge non cambia. Rimane integra la sua natura di semplice e miope operazione di cassa, da scaricare integralmente sulle spalle dei locatari. E rimane dunque confermato anche il nostro giudizio che si tratti di una riforma iniqua, immorale e inefficace.
Per questi motivi, oggi in Consiglio abbiamo espresso voto contrario e da domani appoggeremo le mobilitazioni delle organizzazioni sindacali degli inquilini, che immancabilmente si produrranno in vista dell’applicazione di questa legge sbagliata.
comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
qui puoi scaricare gli 8 emendamenti -firmati da Muhlbauer, Agostinelli, Squassina O. (Prc), Monguzzi (Verdi), Storti (PdCI), Squassina A. e Cipriano (Sd)- approvati.