Oltre mille lavoratori e lavoratrici del gruppo Zucchi-Bassetti-Standartela, provenienti da tutta Italia, hanno oggi manifestato a Milano per il ritiro dei 742 licenziamenti, di cui 500 soltanto in Lombardia, e per chiedere un nuovo piano industriale.
L’atto unilaterale dell’azienda di scaricare sui lavoratori e sui territori, licenziando 742 dipendenti, gli errori del management è stato giustamente respinto dalle maestranze e dalle rappresentanze sindacali, che oggi chiedono un impegno diretto delle pubbliche amministrazioni per favorire la riapertura del tavolo di trattativa e il ritiro della procedura di mobilità. Un appello raccolto da molte istituzioni, presenti oggi in piazza, a partire dai Comuni toccati dai licenziamenti e dai piani di deindustrializzazione della Zucchi, alla Provincia di Milano, fino alla Regione Basilicata. Nemmeno l’ombra, invece, della Regione Lombardia.
E’ davvero triste constatare che l’assessore alle attività produttive della Regione Basilicata, che ha già sollecitato il Governo ad aprire un tavolo nazionale, non abbia avuto difficoltà ad affrontare un lungo viaggio pur di essere presente oggi a Milano, mentre nessun assessore regionale lombardo sembra aver trovato il tempo di fare qualche centinaio di metri per interessarsi ai 500 licenziamenti in Lombardia.
Difficile pensare a una semplice svista, poiché non è stata nemmeno data una risposta alla lettera inoltrata il 13 ottobre scorso al presidente Formigoni e all’assessore Corsaro, in cui i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil avevano chiesto un incontro urgente per affrontare i licenziamenti della Zucchi.
Un silenzio e un’assenza non soltanto stucchevoli, ma inaccettabili da ogni punto di vista. Rifondazione Comunista chiede che la Giunta Formigoni apra subito un tavolo con le organizzazioni sindacali, si coordini con gli altri enti locali e aggiunga la sua voce a quella della Regione Basilicata, per sollecitare l’intervento del Ministero.
Lunedì tutti i gruppi regionali dell’Unione depositeranno un’interpellanza urgente, affinché la Giunta regionale prenda subito iniziative atte a evitare i licenziamenti e riaprire il tavolo di trattativa.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer