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CINISELLO CITTA' APERTA - APPELLO
di lucmu (del 14/12/2007 @ 23:44:19, in Politica, linkato 1354 volte)
Nel nostro Paese assistiamo continuamente a campagne d’allarme che creano “emergenze” e additano capri espiatori. La violenza e l’uccisione di una donna a Roma, da parte di un uomo, ha dato il via ad una criminalizzazione di massa. Essendo l’uomo rumeno, colpevole uno, colpevoli tutti. Odio e sospetto alimentano generalizzazioni: tutti i rom vengono così trasformati in ladri e assassini, tutti i rumeni vengono trasformati in rom e quindi… espelliamo dall’Italia tutti i rumeni!! Politici vecchi e nuovi, di centro-destra e di centro-sinistra fanno la gara a chi urla più forte, denunciando l’emergenza. Emergenza che, scorrendo i dati del Rapporto sulla Criminalità (1993-2006), non esiste: omicidi e reati gravi sono, oggi, ai livelli più bassi degli ultimi 20 anni. Un omicidio su quattro viene commesso in casa: nel 70% dei casi la vittima è una donna; più di un terzo delle donne fra i 16 e i 70 anni ha subito violenza fisica o sessuale durante la propria vita e il responsabile di aggressione fisica o stupro è sette volte su dieci il marito o il compagno.
Ma cosa si grida in tv e in Parlamento? Si crea il mostro (oggi i rumeni, ieri i musulmani, prima ancora gli albanesi) invece di impegnarsi ad eliminare le vere cause del panico e dell’insicurezza sociali: l’aumento di povertà e precarietà. Da una parte si fanno leggi speciali per favorire le espulsioni, si dà la colpa a popoli interi per i crimini di singole persone, in nome di una politica che promette sicurezza ma che chiede in cambio la rinuncia ai principi di libertà, dignità e civiltà; dall’altra, si lasciano in vigore leggi, come la Bossi-Fini, che usano tutto questo per fornire manodopera immigrata e ricattabile a italianissimi imprenditori.
Non abbiamo bisogno di leggi speciali: la nostra Costituzione è la base su cui si costruì il patto di convivenza civile che ha cercato di far crescere in Italia una democrazia ricca di partecipazione popolare, pluralismo, cultura del bene comune. Quel patto deve essere rafforzato e rinnovato di fronte alle modificazioni della società, all’emergere di nuovi soggetti sociali, bisogni e diritti. Proprio nello spirito con cui è stata scritta la Costituzione possiamo trovare anche oggi le risposte ai problemi che nascono.
Bisogna rileggere questa nostra Carta nella nuova situazione sociale attuale e cioè quella di una società multietnica che prova a trasformarsi in multiculturale, con la sicurezza più che la speranza di ritrovare ancora una volta nei valori della Resistenza, e nella tutela dei diritti la forza per fare chiarezza, anche contro quelle derive razziste che un cattivo governo di questo processo sociale naturalmente possono favorire.
Tutto questo ci riguarda: non staremo in silenzio. Sentiamo il dovere di denunciare e lottare contro ogni forma di discriminazione, manifesta o nascosta, perché crediamo che ognuno abbia il diritto alla libera circolazione e a scegliere il luogo in cui vivere, per migliorare il presente e contribuire alla costruzione del futuro di tutti.
Noi non condividiamo la sicurezza declinata, com’è oggi, in una irragionevole repressione, ma l’intendiamo come impegno ad assicurare le condizioni per una serena convivenza con tutti, senza distinzione di genere e provenienza; come risoluzione delle ingiustizie che contraddistinguono l’attuale mondo del lavoro, campo di battaglia sul quale cresce la contrapposizione tra italiani ed immigrati.
Crediamo che l’immigrazione non sia semplicemente un problema di sicurezza, ma un’esigenza legata alla ricerca di una vita migliore per sé e la propria famiglia. Un percorso che Cinisello come molte altre città del Nord Italia ha affrontato in passato, crescendo proprio grazie all’accoglienza di nuovi cittadini.
Ci impegniamo a promuovere il dialogo tra le diverse culture mediante la creazione di incontri e ambiti di interscambio, dove i valori, le idee e le credenze delle persone si possano incontrare per costruire un dialogo tra la grande varietà e ricchezza di modi di vivere e trovare così i punti in comune che, al di sopra di ogni differenza, noi crediamo si trovino nel cuore dei diversi popoli e individui.
Chiediamo a singoli, associazioni, movimenti, parrocchie di Cinisello Balsamo di condividere con noi questo percorso studiando insieme le modalità.
 
Puoi aderire all’appello inviando una mail a adesione.appello@gmail.com oppure lasciando il tuo nominativo nei commenti.
Il sito di Cinisello Città Aperta: http://cinisellocittaperta.wordpress.com/
 
Primi Firmatari:
Arci Anomaliae; Associazione Soleluna; Associazione United Cultures Milano; Giovani Comunisti Provincia di Milano; Rifondazione Comunista - Cinisello Balsamo; Sinistra Democratica - Cinisello Balsamo; Verdi - Cinisello Balsamo; Partito dei Comunisti Italiani - Cinisello Balsamo; A.D.E. Artisti Dell’Errore - ARCI “La Quercia”; Arci Milano; Coordinamento Pace; Ass. Sesto Continente; Caritas - Cinisello Balsamo; Fabio Raisi; Davide Meroni; Cooperativa sociale Puntoeacapo; Luciano Muhlbauer - Consigliere Regionale Prc-Se.