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QUARTA SETTIMANA DI SCIOPERO ALLE OFFICINE DI BELLINZONA
di lucmu (del 31/03/2008 @ 13:36:34, in Lavoro, linkato 1177 volte)
Mentre nella nostrana campagna elettorale Berlusconi e Veltroni cantano in coro l’inno al “patto tra produttori” e annunciano la morte della lotta di classe per sopraggiunti limiti di età, dalla vicina Svizzera, considerata per molto tempo un modello di pace sociale, arrivano segnali diametralmente opposti.
Infatti, gli operai delle Officine FFS di Bellinzona sono in sciopero ad oltranza sin dal 7 marzo scorso contro lo smantellamento del loro stabilimento e stanno raccogliendo una vasta solidarietà da parte della popolazione locale e persino delle istituzioni. Tanto per capirci, il capoluogo del Canton Ticino conta soltanto 17mila abitanti, ma alla manifestazione di ieri 30 marzo hanno partecipato oltre 10mila persone (12mila per il comitato di sciopero, 8mila per la polizia).
La storia dei 400 operai di Bellinzona è simile a molte altre di questi tempi di liberismo e privatizzazioni. Cioè, le ferrovie svizzere hanno deciso, annunciandolo alle maestranze per mezzo stampa (sic), un “piano di ristrutturazione completo” per Cargo FFS, una delle quattro società in cui sono state suddivise le FFS, che prevede la soppressione tout court delle storiche Officine per la manutenzione di Bellinzona. E, come sempre in casi del genere, di mezzo non ci sono soltanto i posti di lavoro dello stabilimento da liquidare, ma anche quelli dell’indotto.
I lavoratori sono ormai alla quarta settimana di sciopero e preparano una nuova manifestazione per mercoledì 2 aprile. Insomma, mandateli un segno di solidarietà, andando sul loro sito (www.officine.unia.ch) e firmando l’appello in loro sostegno.
Un altro sito utile da vistare è quello del sindacato svizzero dei trasporti (www.sev-online.ch/it).