I maggiori poteri attribuiti ai Sindaci in materia di sicurezza dal decreto legge del 23 maggio pare non tardino a produrre i loro primi effetti. Che, qualora venissero confermate le testimonianze di alcuni cittadini milanesi, fanno intravedere uno scenario inquietante.
Infatti, secondo tali testimonianze, stamattina in piazza XXIV Maggio a Milano, agenti della Polizia locale, cioè dei vigili urbani, avrebbero bloccato per strada un mezzo di trasporto pubblico e controllato a tappeto tutti i cittadini stranieri presenti. Quelli risultati irregolari, oppure senza tutte le carte in tasca, sarebbero stati caricati su un automezzo e portati via.
Insomma, difficile definire ordinari controlli tali modalità, come invece fa il comandante della polizia locale, Emiliano Bezzon. No, se quanto raccontato dai testimoni corrisponde a verità, siamo di fronte a un vero e proprio salto di qualità, consistente in retate di massa.
Ecco perché riteniamo imprescindibile e urgente un chiarimento da parte dell’amministrazione comunale di Milano. Cioè, esistono o meno direttive che assegnano ad alcuni reparti della polizia locale milanese il compito di effettuare azioni di questo tipo oppure siamo di fronte a iniziative autonome?
A questa domanda occorre rispondere subito!
Crediamo sia inaccettabile e miope organizzare retate che inevitabilmente finiscono per coinvolgere in maniera indiscriminata tutte le persone dall’aspetto non italiano. E questo in una città multietnica come Milano.
Il clima grave e preoccupante di queste settimane, con i roghi nei campi rom, le aggressioni e la moltiplicazione delle ronde è figlio anche dei continui messaggi che provengono dalle istituzioni, che tendono a criminalizzare tout court gli immigrati. Passare ora alla politica delle retate e ridurre ogni cittadino straniero in potenziale sospetto significherebbe soffiare consapevolmente sul fuoco e assumersi dunque la responsabilità di gettare un’altra pietra contro la convivenza in città.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer