Manca ormai un giorno all’annunciata apertura della nuova sede dell’aggregazione neonazista “Cuore Nero” in via Pareto, zona Cimitero Maggiore, e quello che colpisce e preoccupa di più è il silenzio degli amministratori milanesi, in particolare del vicesindaco De Corato.
Non che ci stupisca, ma la stonatura è evidente. Il vicesindaco è solito ad essere molto loquace e anche molto determinato, specie quando si tratta di suoi avversari politici, come i centri sociali. Ma la lista dei suoi nemici è lunghissima e, in fondo, basta che un giovane milanese scriva qualcosa su un muro ed ecco che arrivano gli annunci di ordinanze, leggi speciali e sanzioni di ogni tipo.
Ma ora? Silenzio totale. Eppure “Cuore Nero” non è un gruppo di amici che si trova per farsi qualche birra, bensì un’aggregazione militante di ispirazione neonazista. Potremmo inoltre aggiungere che sono molteplici ed organici i rapporti con alcuni settori neofascisti che da tempo hanno infiltrato le curve dello stadio Meazza.
Insomma, lasciando da parte per un attimo la Costituzione e i valori dell’antifascismo, poiché è di pubblico dominio il pensiero revisionista del vicesindaco, rimane pur sempre il fatto che i gruppi di estrema destra non si limitano alle rievocazioni storiche, bensì amano cimentarsi con le azioni, come peraltro testimonia l’aumento inquietante di fatti violenti e aggressioni da parte di gruppi militanti di estrema destra, non solo a Roma, ma anche in Lombardia. Ebbene, a quanto pare agli amministratori milanesi sembra una cosa normalissima e accettabilissima che uno di questi gruppi apra in città un luogo di aggregazione e reclutamento pubblico e per giunta a pochi metri di distanza da un centro sociale, la Cascina Autogestita Torchiera.
Evidentemente in città le regole non sono uguali per tutti. E mentre per gli avversari c’è l’intolleranza comunque, per quelli di destra, persino quando sono violenti e neonazisti, c’è l’accondiscenza o qualcosa di peggio.
Forse è arrivato il momento che qualcuno esiga da Alleanza Nazionale di chiarire i suoi rapporti con l’estremismo neofascista, comprese con quelle frange presenti nelle curve e tanto care al capogruppo di An, Fidanza, in Consiglio comunale.
Se gli amministratori milanesi non si assumeranno ora la loro responsabilità, continuando a giocare agli indifferenti, li dovremo ritenere corresponsabili di quello che in futuro potrà accadere ad opera dei militanti di “Cuore Nero”.
Da parte nostra, confermiamo la nostra presenza come Gruppo consiliare regionale di Rifondazione al presidio antifascista indetto dalla Cascina Autogestita Torchiera per domani, alle ore 15.00 in piazzale Cimitero Maggiore, invitando le forze politiche e sociali e i singoli cittadini a partecipare.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer