Che il degrado morale della politica italiana abbia raggiunto livelli di guardia lo sapevamo, ma quanto accaduto oggi in Consiglio regionale, con la bocciatura della mozione contro l’omofobia, riesce a superare anche le più fosche previsioni: è sconcertante e disgustoso, un vero oltraggio ai lombardi e all’istituzione.
Non solo la mozione, presentata da dieci consiglieri dell’opposizione (Muhlbauer, Squassina O., Agostinelli, Civati, Valmaggi, Oriani, Storti, Monguzzi, Concordati, Sarfatti), è rimasta nel cassetto per oltre tre anni prima di giungere in Aula, ma oggi la maggioranza ha accompagnato il suo voto negativo con l’insulto contro i cittadini e le cittadine non eterosessuali.
E così, il capogruppo della Lega ha definito la mozione un “colpo di culo”, dopo aver dichiarato che lui era contrario “a celebrare l’omosessualità come una non-malattia mentale”, mentre il capogruppo del Pdl ha chiarito come la nostra disponibilità a modificare il testo fosse del tutto inutile, poiché comunque avrebbero votato contro.
Eppure la mozione chiedeva soltanto che Regione Lombardia aderisse alla Giornata internazionale contro l’omofobia del 17 maggio e che chiedesse al Parlamento italiano di fare altrettanto, come segno concreto e tangibile dell’impegno istituzionale contro ogni discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale.
Cioè, si chiedeva al Consiglio regionale di fare né più né meno di quanto già fatto dal Parlamento europeo, da decine di Paesi e da diverse Regioni e Comuni italiani.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer