L’odierna udienza davanti al giudice civile sul ricorso del Conchetta contro lo sgombero del 22 gennaio scorso non ha portata ad alcuna conclusione, poiché il giudice si è riservato di decidere nei prossimi giorni. Tuttavia, considerando la memoria del Sindaco Moratti, presentata oggi dagli avvocati del Comune, possiamo senz’altra affermare che qualcuno non la racconta giusta.
Infatti, il Sindaco sostiene che il Comune non ha nulla a che fare con la decisione dello sgombero, scaricando ogni responsabilità su Prefettura e Questura. Una posizione comprensibile, per carità, perché una responsabilità accertata da parte del Comune comprometterebbe seriamente la sua posizione processuale, e forse persino sostenibile sul piano puramente formale, ma che da un punto di vista sostanziale fa acqua da tutte le parti.
In fondo, basterebbe ricordare l’intervista rilasciata dal Prefetto Lombardi al quotidiano "il Giornale" il 28 gennaio scorso, in cui affermavamo senza mezzi termini che “il Comune ha chiesto alla Questura di intervenire”, aggiungendo che “la Questura, quando riceve una richiesta del genere, soprattutto da un ente pubblico, deve garantire una tutela immediata”. Ebbene, quelle dichiarazioni non sono state mai smentite.
Ma c’è un altro fatto che dovrebbe far sorgere dei seri dubbi rispetto alla ricostruzione proposta dal Sindaco Moratti. Cioè, il pomeriggio del 21 gennaio, il vicesindaco De Corato, che fa anche il deputato a Roma, quando trova il tempo e l’interesse, aveva rivolta al Ministro Maroni un’interrogazione, in cui chiedeva di accelerare gli sgomberi dei centri sociali. E il Ministro, nel corso della question time alla Camera dei Deputati, gli aveva risposta affermativamente. Detto, fatto: soltanto alcune ore più tardi la polizia avrebbe forzato l’ingresso del Conchetta e avviato lo sgombero.
Certo, è piuttosto probabile che siamo di fronte ad un’azione voluta e costruita dal solito De Corato, con la gentile collaborazione del Ministro Maroni, e possiamo addirittura accettare l’ipotesi che la Moratti non ne sapesse nulla, impegnata com’è a garantire il posto nel consiglio d’amministrazione della società di gestione di Expo 2015 al suo Glisenti. Ma De Corato è pur sempre il suo vice e agisce in nome del Comune e del Sindaco.
Chiediamo pertanto, ancora una volta, che qualcuno si assuma la responsabilità di raccontare ai milanesi la verità.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer