Il centro sociale Conchetta è stato rioccupato alle ore 20.00 di venerdì 13 febbraio da 200 persone. Per tutta la serata altre centinaia di persone sono passate al Cox 18, che sembrava quello di sempre, strapieno di uomini e donne. Con una differenza importante: c’era un clima di allegria particolare, non ce n’era uno che non avesse il sorriso stampato in faccia.
Nei prossimi giorni andrà affrontata la situazione, ma stasera è una buona sera, non solo per il Conchetta, ma per Milano. Dopo i diecimila in corteo del 24 gennaio scorso, la città ha dato un altro segnale confortante, di non volersi piegare alla prepotenza e di essere ancora capace di reagire.
Qui di seguito il mio comunicato stampa sulla rioccupazione:
CONCHETTA: RIOCCUPAZIONE È UN’OPPORTUNITÀ PER RIAPRIRE IL DIALOGO.
PALAZZO MARINO ABBANDONI IL SENTIERO DI GUERRA.
La rioccupazione del centro sociale Conchetta è una buona notizia, non soltanto per gli amici del Cox 18 e dell’archivio Primo Moroni, ma per tutta Milano. Costituisce anzi un’opportunità per l’Amministrazione comunale per tornare sulla via del dialogo, poiché rimuove il vulnus dello sgombero del 22 gennaio scorso, i cui contorni sono tuttora avvolti da una fitta nebbia.
Milano ha iniziato malissimo il 2009, con lo sgombero del Conchetta e con i manganelli sugli operai dell’Innse. Due fatti diversi, ma ambedue paradigmatici dello stato delle cose in città, dove chi detiene, a diverso titolo, responsabilità decisionali sembra sempre di più orientato ad esercitare il governo mediante il conflitto e l’uso della forza contro chiunque sia estraneo allo schema politico, culturale e affaristico predominate. E forse proprio per questo attorno a questi due fatti si sta producendo una reazione civile.
Chi ieri sera si è aggiunto alle centinaia di persone accorse al Conchetta rioccupato, si è potuto rendere conto che forse sta succedendo qualcosa. Non c’era rabbia, non c’erano facce incazzate, ma un clima di gioia e tantissimi sorrisi, segni della voglia e volontà di reagire e di non farsi sommergere dalla tristezza e dalle paure che ormai la fanno da padrona a Milano.
Ora chi governa a Milano, a partire dal Sindaco Moratti, deve decidere se cogliere l’opportunità oppure puntare sullo scontro, se dialogare con i sorrisi oppure se far esplodere la rabbia. In altre parole, deve scegliere se continuare a coprire le scorribande dei falchi, come De Corato, oppure riconoscere finalmente che Milano è plurale e che non si può governare soltanto contro qualcuno.
Auspichiamo dunque che a Palazzo Marino si trovi la lungimiranza di scegliere la via del confronto civile, evitando di affrontare la vicenda con la violenza e con l’intervento delle forze dell’ordine. Noi, comunque, continueremo a stare dalla parte di quei milanesi che il 24 gennaio hanno riempito le vie cittadini e che ieri sera hanno rioccupato il Conchetta.