De Corato mente e sa di mentire quando definisce “clandestini” i profughi che hanno occupato uno stabile in stato di abbandono a Bruzzano, a Milano. E De Corato mente e sa di mentire quando spaccia la favola della “regia dei centri sociali”.
La realtà, purtroppo, è molto più banale e più misera. I quasi 200 profughi di Bruzzano provengono dai paesi del Corno d’Africa e dal Sudan, sono scappati da guerre o persecuzioni e in larghissima parte dispongono di documenti. Ebbene sì, perché lo Stato italiano è solito riconoscere la condizione di questi uomini e donne, dandogli un permesso per motivi umanitari o perché richiedenti asilo. Ma poi, subito dopo, il comportamento da nazione civile finisce e questa umanità disperata viene abbandonata sul territorio nazionale, con un semplice pezzo di carta in mano.
Molti di loro si spostano poi da sud a nord, perché hanno saputo che altri come loro si trovano là oppure, molto semplicemente, perché anche loro hanno capito che il nord è più ricco del sud. Ma una volta arrivati a Milano o in altre città scoprono l’inganno. La città sarà pure ricca, ma nemmeno qui le istituzioni hanno previsto qualche accoglienza. E così li troviamo regolarmente nei meandri più degradati della metropoli, nei vari viale Forlanini e Scalo Romana oppure nei dintorni della Stazione Centrale.
E se, infine, prendono qualche iniziativa, perché come tutti gli esseri umani non sono proprio felici di dover vivere come e con i topi, allora apriti cielo! Le istituzioni si svegliano e gridano allo scandalo. Oggi, come ai tempi di via Lecco, le parole degli amministratori milanesi sono sempre le stesse. Non se la prendono con uno Stato che non dispone di una politica coerente per l’accoglienza di profughi e rifugiati, ma rovesciano un mare di insulti sui più deboli e su quanti cercano di non lasciarli da soli del tutto.
Se il Vicesindaco fosse una persona seria e responsabile, allora batterebbe sì i pugni sul tavolo, ma per prendersela con il Governo e con il Parlamento, del quale peraltro fa parte in quanto deputato. Invece no, e così dobbiamo rivedere per l’ennesima volta lo stesso squallido film di potenti amministratori che si scagliano contro alcuni disperati e si inventano qualche capro espiatorio, pur di non doversi assumere le proprie responsabilità politiche ed istituzionali.
Non ci rimane che sperare, ma con sempre minor convinzione, che nelle istituzioni cittadine sia rimasto qualcuno che abbia proposte migliori che non quella che i profughi debbano andare a dormire sotto i ponti, stando possibilmente in silenzio e nascosti.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer