Il 9 maggio scorso l’Aler e il Comune di Milano hanno annunciato che le “Casette” di via Barzoni 11 saranno demolite e al loro posto dovranno sorgere nuovi edifici. Gli inquilini hanno appreso la notizia dalla stampa, poiché, in barba alla tanto declamata “partecipazione”, con loro nulla era stato concordato. Anzi, fino a poco tempo fa, dal Comune di Milano arrivavano promesse e impegni di ristrutturazioni, visto che c’è anche l’amianto da rimuovere.
E così, gli inquilini del caseggiato hanno reagito, sottoscrivendo una dichiarazione perentoria: “I firmatari di questo documento nonché locatari degli stessi stabili si rifiutano categoricamente di lasciare i loro appartamenti e pretendono la ristrutturazione degli stabili e la rimozione dell’amianto”.
Ce n’è abbastanza, ci pare, per interrogarsi su come Comune e Aler gestiscano il rapporto con gli inquilini delle case popolari, ma ci si potrebbe anche chiedere se la demolizione sia proprio la strada più utile e giusta. Infatti, le cosiddette “casette” sono un po’ particolari. Si tratta di sei edifici bassi costruiti negli anni ’50 (l’amianto l’hanno aggiunto invece molto più tardi, negli anni ’80…), uno dei pochi esempi di edilizia popolare “orizzontale” a Milano. Gli inquilini amano chiamarle “villette a schiera”, ovviamente in versione popolare ed economica. Ma un po’ di verde e di vivibilità in più comunque c’è.
Attualmente le sei “casette” ospitano 60 alloggi a canone sociale. Comune e Aler vorrebbero costruire al loro posto edifici più alti, che possano contenere 120 alloggi. Quelli a canone sociale sarebbero sempre 60, cioè non cambierebbe nulla, ma si aggiungerebbero altri 60 con canoni d’affitto più alti: 30 a canone moderato e 30 a canone convenzionato con patto di futura vendita.
Insomma, alla luce di un’operazione demolizione/nuova costruzione spuntata dal nulla, di cui non si sa ancora tutto, e della totale assenza di cura dei rapporti con le persone che in quelle case attualmente abitano, oggi i Consiglieri regionali dell’opposizione Muhlbauer (Prc), Mirabelli (Pd), Agostinelli (Unaltralombardia), Monguzzi (Verdi), Cipriano (Sd), Prina (Pd) e Zamponi (IdV) hanno depositato un’interpellanza all’Assessore regionale alla Casa.
Il testo integrale dell’interpellanza, comprensivo degli allegati che testimoniano le proteste degli inquilini, può essere scaricato cliccando sull’icona qui sotto: