L’aveva detto il Tar nel 2008 e lo ha confermato il Consiglio di Stato il mese scorso: quel concorso del 2006 per 20 posti di dirigenti della Regione Lombardia era illegittimo e pertanto da annullare. Eppure, tutti i dirigenti regionali assunti sulla base del concorso in questione continuano ad essere regolarmente in servizio e a firmare atti, anche di grande rilevanza amministrativa.
Infatti, la Giunta regionale non intende accettare nemmeno la sentenza d’appello del Consiglio di Stato, da essa stessa voluta, e, anzi, rilancia con un ricorso alla Corte di Cassazione “per difetto di giurisdizione”, come deciso con la delibera di Giunta del 20 maggio scorso.
Ma c’è un piccolo problema: fino alla sentenza d’appello era assolutamente legittimo che i dirigenti così assunti continuassero nelle loro funzioni, poiché il Consiglio di Stato, con ordinanza n. 3006/08, aveva sospeso l’effetto della sentenza del Tar fino all’appello. Ma ora non risultano esserci basi giuridiche e quindi tutti gli atti firmati dai dirigenti provenienti da tale concorso sono a rischio illegittimità.
Riteniamo l’atteggiamento da parte della Giunta regionale perlomeno curioso. Non solo non si tiene conto che il Consiglio di Stato ha smontato proprio il cuore della tesi difensiva della Regione, cioè che in virtù del riformato titolo V della Costituzione essa non dovesse più pubblicare i bandi di concorso sulla Gazzetta Ufficiale, ma si espongono a rischi di legittimità una lunga serie di atti amministrativi.
Abbiamo pertanto presentato un’ulteriore interpellanza all’Assessore Colozzi sul concorso, la terza dopo quelle sul medesimo argomento del 2006 e del 2008, al fine di avere spiegazioni esaurienti e per sollecitare la Giunta regionale a rispettare la sentenza del Consiglio di Stato e pertanto procedere all’indizione di un nuovo bando.
Riteniamo quest’ultimo un passo necessario non solo alla luce di quanto già detto, ma anche per tutelare l’istituzione dalle troppe dicerie già in circolazione, che a questo punto potrebbero assumere nuova credibilità. L’accanimento della Regione si spiegherebbe cioè con la vicinanza a Comunione e Liberazione di molti dirigenti assunti in questo modo e con la presenza tra di loro del figlio di un Assessore, nonché cognato del Presidente Formigoni.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
qui sotto puoi scaricare il testo integrale dell’interpellanza