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HONDURAS: SOSTEGNO AI MOVIMENTI POPOLARI CONTRO IL GOLPE. ITALIA USI ANCHE ARMA COMMERCIALE CONTRO I GOLPISTI
di lucmu (del 15/10/2009 @ 13:56:08, in Politica, linkato 912 volte)
Questa mattina negli uffici del Consiglio Regionale abbiamo incontrato Betty Matamoros Flores, rappresentante del Fronte Nazionale contro il Colpo di Stato dell’Honduras, l’ampio cartello delle forze sociali e politiche del paese centroamericano in lotta contro il colpo di Stato del 28 giugno, che aveva deposto il Presidente democraticamente eletto, Manuel Zelaya.
Betty Matamoros, impegnata in un viaggio nei paesi dell’Unione Europea, ha già incontrato a Ginevra, l’8 ottobre scorso, l’Alto Commissariato per i Diritti Umani dell’Onu. In questa settimana ha realizzato una serie di iniziative a Milano, Torino e Rovato, organizzate da Associazione Italia-Nicaragua, Collettivo Italia-Centroamerica, Cs Cantiere e Selvas.org.
Qui di seguito il comunicato stampa che abbiamo fatto dopo l’incontro con Betty:
 
HONDURAS: ITALIA E LOMBARDIA USINO ANCHE L’ARMA COMMERCIALE CONTRO I GOLPISTI
Abbiamo ribadito alla Sig.ra Matamoros la nostra completa solidarietà con i movimenti e le forze sociali e politiche che in Honduras si battono per liberare il paese dai golpisti, per ristabilire il quadro democratico e per la punizione dei responsabili delle gravi violazioni dei diritti umani.
Riteniamo che l’Italia e l’Europa, e la stessa Regione Lombardia, debbano usare parole e atti chiari e inequivocabili nei confronti del governo golpista di Micheletti, che in nessun caso e in nessuna forma deve poter trovare legittimazione internazionale e impunità. Questo significa ricorrere a tutti gli strumenti possibili, comprese le pressioni economiche e commerciali, per nulla indifferenti, considerato che la famiglia Micheletti è anche direttamente rappresentata nel direttivo della Camera di Commercio italo-honduregna.
Se i golpisti riuscissero a farla franca e ad imporre anche solo parzialmente i loro obiettivi, questo non avrebbe conseguenze negative soltanto per il popolo honduregno, bensì per l’intero continente. Va infatti rammentato, sempre, che la stagione democratica in America Latina, seguita alla fuoriuscita dalle dittature militari, è ancora giovane e fragile. Ogni ritorno al passato, in qualsiasi luogo del continente avvenga, equivarrebbe quindi a un via libera per le forze antidemocratiche di tutti i paesi latinoamericani.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer