Nell’operazione di polizia che stamattina a Milano ha portato all’arresto di cinque studenti universitari colpisce e preoccupa la sproporzione tra i mezzi impiegati, degni di un blitz antimafia, e i fatti effettivamente contestati, cioè di non aver pagato qualche centinaio di fotocopie.
Una sproporzione talmente manifesta da trarre in inganno anche i solitamente meglio informati De Corato e Boni, che nei loro comunicati di giubilo hanno scambiato l’odierna operazione di polizia con lo sgombero di un centro sociale. Infatti, come spiegare altrimenti la mobilitazione di circa 90 agenti di polizia e carabinieri in assetto di guerra?
L’accusa, che ha portato quattro studenti agli arresti domiciliari e un quinto a San Vittore, pare essere di “rapina” e “lesioni”, ma i fatti a cui si riferisce sono molto meno altisonanti e soprattutto sono avvenuti nel corso di una contestazione di carattere politico.
Secondo quanto siamo riusciti a ricostruire, all’inizio di ottobre, nel corso delle proteste contro le sospensioni di alcuni studenti dell’Onda, un gruppo di universitari ha deciso di fotocopiare i propri volantini di denuncia (circa due risme di carta) nella libreria gestita dalla Cusl all’interno della Statale, rifiutandosi apertamente di pagarle in segno di protesta contro l’atteggiamento favorevole alle sospensioni da parte del gruppo politico che gestisce la Cusl, cioè “Obiettivo Studenti” (area Comunione e Liberazione). Ovviamente, ne è nato un parapiglia, dove magari è volato pure qualche schiaffone.
Certo, tutto questo può piacere o non piacere, ma da qui all’accusa di rapina aggravata e a una sorta di replica degli arresti di Totò Riina ce ne corre.
A noi pare che l’operazione di stamattina non trovi giustificazione nella mera applicazione della legge e nella tutela dell’ordine pubblico, bensì che ci sia di mezzo la politica. Cioè quella insana e pericolosa tendenza che vuole ridurre tutti i fenomeni di dissenso e ogni conflitto sociale ad un problema di ordine di pubblico, da schiacciare con la forza.
Ci dispiace, ma altre spiegazioni razionali non ne troviamo. Né per l’operazione di questa mattina, né per l’annunciato maxi-processo contro decine di studenti dell’Onda, colpevoli di reati gravissimi, quali blocco stradale o manifestazione non autorizzata.
E ci permettiamo di esprimere tutta la nostra preoccupazione, perché continuare sulla strada della criminalizzazione della protesta studentesca è un errore madornale.
P.S. Ironia della sorte, gli studenti di stamattina non potranno nemmeno beneficiare del “processo breve”, visto che il reato a loro contestato ne sarebbe escluso. In altre parole, se sei Silvio Berlusconi oppure se hai fatto fallire Parmalat, rovinando migliaia di persone, allora amici come prima, ma se invece non hai pagato qualche centinaia di fotocopie a Cl, allora per te ci sono la galera e il processo infinto.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer