Ieri sono state ascoltate in audizione in Consiglio regionale le rappresentanze sindacali della Mangiarotti Nuclear, azienda che ha chiesto la messa in cassa integrazione di tutti gli operai dello stabilimento di viale Sarca, al civico n. 336, a partire dal 21 dicembre prossimo; cioè di fatto ha annunciato la volontà di chiudere il sito.
Qui di seguito riportiamo il comunicato stampa ufficiale del Consiglio regionale sull’audizione:
Per salvaguardare il futuro occupazionale dei 97 dipendenti della Mangiarotti Nuclear dello stabilimento milanese di Viale Sarca, per i quali l’azienda ha avviato le procedure per la messa in cassa integrazione, Regione Lombardia cercherà di attivarsi per comporre un tavolo tra rappresentanze sindacali e proprietà al fine di garantire il mantenimento in loco della produzione evitando possibili ridimensionamenti occupazionali.
E’ quanto assicurato oggi dal Consigliere Giosuè Frosio (LN) che ha presieduto la seduta della Commissione Attività produttive su delega del Presidente Carlo Saffioti (FI.PdL). Giosuè Frosio, al termine dell’audizione sollecitata dal capogruppo di Rifondazione Comunista Luciano Muhlbauer, ha ribadito di aver già investito del problema e della situazione l’Unità di Crisi istituita presso la Giunta regionale.
All’audizione sono intervenuti Danilo Ferrati delle rappresentanze sindacali dell’azienda e Marcello Scipioni della Fiom milanese, che hanno evidenziato come la proprietà abbia annunciato di voler procedere alla messa in cassa integrazione di tutti i 97 lavoratori dell’unità produttiva milanese di Viale Sarca, mantenendo pertanto al momento solo il personale (39 unità) impiegato negli uffici di via Pirelli. “Tale decisione -hanno spiegato Ferrati e Scipioni- tradisce l’accordo stipulato a giugno con la proprietà, con il quale avevamo stabilito che la cassa integrazione sarebbe stata attuata solo per 55 dipendenti, garantendo così il mantenimento della produzione in Viale Sarca”.
Intenzione dell’azienda, che ha la sua sede centrale a Sedegliano (Udine) e che si occupa di progettazione, fornitura e montaggio impianti per la produzione di energia soprattutto nel settore nucleare, è quella di realizzare un nuovo stabilimento a Monfalcone, nei pressi della sede centrale, chiudendo così lo stabilimento milanese, complice anche il calo degli ordinativi registrato nel corso degli ultimi mesi.
“E’ chiaro che l’intenzione della proprietà della Mangiarotti –ha detto Luciano Muhlbauer (Rif.Com.)- è quella di eliminare completamente la produzione nella realtà milanese. Una scelta inaccettabile che comporterebbe anche la perdita di professionalità e competenze acquisite nonché l’abbandono dei macchinari oggi attivi e presenti nello stabilimento di Viale Sarca. Occorre pertanto che Regione Lombardia si attivi quanto prima per mantenere in loco l’unità produttiva , anche mediante progetti di riconversione”.
Comunicato stampa della Struttura Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia