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PROSPERINI: AL PIRELLONE APERTA UNA QUESTIONE MORALE GRANDE COME UNA CASA
di lucmu (del 17/12/2009 @ 14:31:06, in Regione, linkato 962 volte)
Al di là di quello che accerterà o meno la magistratura, risulta evidente che l’arresto dell’Assessore Prosperini apre definitivamente una questione morale grande come una casa, figlia di 15 anni di occupazione continua del potere e di conseguente commistione tra affari pubblici e privati. Proprio per questo e per la gravità delle accuse e dei riscontri mostrati dal Gip, vi è una improrogabile necessità di parole e atti inequivocabili da parte del Presidente della Regione.
E il primo atto urgente e doveroso è la revoca della delega (Giovani, Sport, Turismo e Sicurezza) a Pier Gianni Prosperini, la sospensione in via cautelare del direttore generale e l’apertura di un’indagine interna.
Ci aspettiamo pertanto che domani il Presidente Formigoni si presenti in Aula consiliare per annunciare questi provvedimenti.
Non vogliamo nemmeno immaginare che si voglia ripetere l’atteggiamento indecoroso e irresponsabile tenuto questa mattina, quando il Presidente era assente dall’Aula, ufficialmente perché doveva inaugurare un reparto di un ospedale, ma in realtà perché teneva una conferenza stampa qualche piano più in sù, criticando la magistratura per l’arresto “non sufficientemente motivato”.
Se invece il centrodestra vorrà replicare l’atteggiamento di oggi, limitandosi ad esprimere solidarietà a Prosperini, ebbene, sia ben chiaro, che nessuno ci chieda più di abbassare i toni.
Riteniamo, infatti, determinante l’atteggiamento che si vorrà assumere sulla vicenda Prosperini, poiché essa è il fedele specchio della confusione tra interesse generale e interesse privato che regna al Pirellone.
Intervenire, sul piano politico, culturale ed amministrativo, per ristabilire moralità e, dunque, separazione tra pubblico e privato, è oggi in Regione Lombardia una priorità assoluta. Non sappiamo se Formigoni abbia la volontà o la possibilità di farlo, visto che siede sulla stessa poltrona da 15 anni e si candida ora per il ventennio, ma sappiamo che non c’è alternativa, a meno che non si voglia che l’istituzione venga sommersa dagli avvisi di garanzia e dalla perdita di credibilità.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer