L’ultima trovata pubblicitaria del duo Moratti-De Corato, quella di trasformare in sceriffi gli amministratori di stabile mediante ordinanza comunale, non solo è repellente, ma è anche un imbroglio.
È repellente imporre agli amministratori di stabili e ai portieri di fare la spia nel condominio, pena una multa da 500 euro da parte della polizia locale per “omessa vigilanza”.
Ed è da bugiardi patentati propagandare l’imbroglio di ordinanze comunali che ricalcano, peraltro in modo poco legittimo, delle norme di legge già esistenti, come nel caso del registro dei contratti d’affitto.
Infatti, la legge n. 191 del lontano 1978 prevede quanto segue: “Chiunque cede la proprietà o il godimento o a qualunque altro titolo consente, per un tempo superiore a un mese, l'uso esclusivo di un fabbricato o di parte di esso ha l'obbligo di comunicare all'autorità locale di pubblica sicurezza, entro quarantotto ore dalla consegna dell'immobile, la sua esatta ubicazione, nonché le generalità dell'acquirente, del conduttore o della persona che assume la disponibilità del bene e gli estremi del documento di identità o di riconoscimento, che deve essere richiesto all'interessato (…). Nel caso di violazione delle disposizioni indicate nei commi precedenti si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire 200 mila a lire tre milioni.”
Moratti e De Corato, peraltro, sono pure recidivi da questo punto di vista. Vi ricordate l’ordinanza comunale del luglio scorso, che vietò la vendita di bevande alcoliche a minori di 16 anni? Ebbene, era un imbroglio anche quello. Tutto ciò era già scritto da tempo immemorabile nell’articolo 689 del codice penale.
Ma cosa non si fa per farsi campagna elettorale e, soprattutto, per cercare di far parlare d’altro. Insomma, trattiamo via Padova come una zona di guerra e indichiamo nell’immigrato il pericolo pubblico numero uno, così magari nessuno si ricorda del menefreghismo dei governanti rispetto alla crisi o alla questione morale.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer