Stamattina ho fatto un sopralluogo nelle case popolari del Comune in via Feltrinelli 16, a Milano Rogoredo, conosciute anche come “le white” dagli abitanti e come “case di amianto” dalla stampa. Ecco quanto ho dichiarato alla stampa alla fine (e penso di essere stato diplomatico):
La situazione nelle case di via Feltrinelli 16 è semplicemente allucinante. Non solo l’Asl di Milano aveva segnalato già anni fa al Comune la necessità di un intervento immediato rispetto a tutti i manufatti con presenza di amianto, ma lo stato di pericolosità nelle case di via Feltrinelli, di proprietà comunale, è visibile ad occhio nudo: lo stabile è rivestito interamente con materiali contenenti amianto e il processo di sgretolamento è in fase avanzata in diversi punti.
Eppure, ancora stamattina ho potuto vedere con i miei occhi che incredibilmente un gruppo di operai, impegnanti in un trasloco, ha lavorato a contatto diretto con le parti in amianto senza alcuna protezione. Insomma, qualcuno li aveva avvisati dello stato in cui si trova lo stabile dove andavano a lavorare? Chi ha chiamato quella o quelle ditte?
Chiediamo quindi al Comune di Milano e all’Aler, che ora gestisce le case popolari comunali, un immediato chiarimento. E, soprattutto, gli chiediamo di garantire una corretta informazione preventiva a chiunque debba svolgere attività lavorative all’interno dello stabile e il rispetto delle misure di prevenzione e sicurezza.
Con l’amianto non si scherza! Proprio poche settimane fa, il rapporto biennale del Registro nazionale dei mesoteliomi (Renam) ha sottolineato che sono in aumento i casi di persone colpite da malattie asbesto-correlate di cui non è possibile individuare quando e dove siano stati esposti all’amianto. Siamo ormai al 19,5% del totale, tanto per capirci.
Cioè, si tratta di casi che non sono riconducibili ad esposizione sul luogo di lavoro o ambientale, nelle vicinanze di stabilimenti che lavoravano l’amianto. In altre parole, tra le cause probabili si trovano anche le abitazioni con parti in amianto.
In secondo luogo, chiediamo al Comune che il processo di ricollocazione dei nuclei familiari ancora presenti in via Feltrinelli venga gestito e governato nel rispetto delle regole e del buon senso, nonché in maniera concordata con i sindacati inquilini Unione Inquilini e Sicet.
Infatti, allucinante non è soltanto lo stato palese di pericolosità dal punto di vista dell’esposizione dell’amianto, ma anche molti aspetti del piano di ricollocazione abitativa, che il Comune ha presentato dopo tanti anni di incuranza.
A questo proposito, potremmo parlare della localizzazione delle nuove abitazioni, per lo più in zone lontanissime da Rogoredo, oppure del loro precario stato di manutenzione, per usare un eufemismo. Ma forse basta ricordare che a un signore costretto alla sedia a rotelle è stata proposta un’abitazione che non solo si trova al primo piano senza ascensore, ma che dispone di un bagno non accessibile con la carrozzina.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
qui sotto puoi scaricare le foto scattate stamattina con il cellulare