Ieri 10 marzo, il giudice del lavoro ha dato ragione allo Slai Cobas dell’Alfa di Arese, ordinando il reintegro immediato di Carmelo D’Arpa, uno dei due licenziati politici dell’Innova Service, società attiva all’ex-Alfa di Arese. A breve ci si aspetta anche la sentenza sul caso del secondo licenziato, Renato Parimbelli.
Una sentenza che dà ragione a quanti avevano denunciato il carattere politico e illegittimo dei licenziamenti dei due delegati Rsu, ma che getta anche una luce non buonissima sull’azione della Prefettura.
Infatti, sulla situazione all’Innova Serve si erano tenuti diversi incontri con il Prefetto, il quale si era assunto anche l’impegno di intervenire affinché il licenziamenti venissero revocati e si tornasse a un clima di relazioni sindacali perlomeno normali. Successivamente, l’11 febbraio scorso, la Prefettura aveva comunicato informalmente ai responsabili dello Slai dell’Alfa che il reintegro dei due licenziati era imminente, ma poi, all’improvviso, tutto è cambiato. Alla fine, infatti, la “proposta” era la seguente: soltanto Parimbelli sarebbe stato riassunto, ma in un’altra azienda, mentre D’Arpa rimaneva fuori.
Questa proposta, ovviamente, è stata respinta dai lavoratori e dallo Slai. E, da allora in poi, dalla Prefettura non si è saputo più nulla. Anzi, nemmeno chi scrive è più riuscito a parlare con il Viceprefetto Zappalorto, che aveva seguito la vicenda.
A proposito, il giudice ha dato ragione ai lavoratori, ma la vicenda è non chiusa. Ne è esempio il fatto che, guarda caso, proprio ieri sera è stata tagliata la linea telefonica della sede dello Slai all’ex-Alfa…
Qui di seguito, il comunicato dello Slai Cobas Alfa Romeo sulla sentenza del giudice del lavoro:
“Alfa Romeo di Arese: il Tribunale di Milano reintegra Carmelo nel posto di lavoro.
Il tribunale di Milano, in via d'urgenza ex art. 700, ha reintegrato nel posto di lavoro Carmelo D'Arpa, delegato RSU Slai Cobas di Innova Service, l'azienda spionistica che gestisce le portinerie e i servizi dell'area dell'Alfa Romeo di Arese.
Sempre oggi, presso il Tribunale di Milano, si è tenuta l'udienza per il licenziamento di Renato Parimbelli, delegato RSU Slai Cobas della stessa ditta, delegato del sito Alfa Romeo e dell'esecutivo provinciale di Milano dello Slai Cobas; nei prossimi giorni uscirà la sentenza.
NELLE SETTIMANE SCORSE I LAVORATORI HANNO FATTO 10 SCIOPERI CON PRESIDI DELLE PORTINERIE CONTRO I LICENZIAMENTI E CONTRO LE CONTINUE VESSAZIONI DI INNOVA SERVICE: SOLO NEGLI ULTIMI GIORNI SONO STATI RECAPITATI 120 PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI (uno più pretestuoso e assurdo dell'altro) ai 69 lavoratori ex Alfa Romeo.
Il capo del personale di Innova Service "è stato arrestato dalla squadra mobile di Firenze, in un troncone dell'inchiesta telecom, per corruzione: avrebbe pagato, con soldi, auto e viaggi, un maresciallo dei carabinieri per farsi accreditare in Procura e ottenere appalti per le intercettazioni"; "secondo l'accusa, l'imprenditore avrebbe comprato informazioni attinte da banche dati riservate del ministero dell'Interno. Inoltre sarebbe stato aiutato da poliziotti per fare pedinamenti e indagini su alcune persone" (LaRepubblica, 28-11-2009).
E Angela Di Marzo, titolare di Innova Service e "titolare dell'agenzia investigativa comasca Adm, secondo il PM Stefano Civardi avrebbe piazzato una microspia sotto il tavolo del city manager Giuseppe Sala" (del comune di Milano)" (LaRepubblica, 28-11-2009).
L'AREA DELL'ALFA ROMEO DI ARESE NON PUO' ESSERE AFFIDATA AD UN'AZIENDA CHE E' LI' SOLO PER LICENZIARE I LAVORATORI EX ALFA ROMEO.
NO ALLE SPECULAZIONI SULL'AREA DELL'ALFA !
NO ALLA DEPORTAZIONE DEI LAVORATORI FIAT A TORINO !
NO AL LAVORO PRECARIO, SOTTOPAGATO E SENZA E DIRITTI !
ARESE, 10 MARZO 2010
SLAI COBAS ALFA ROMEO”