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ELEZIONI REGIONALI LOMBARDIA - 28-29 MARZO: PERCHÉ VOTARE, PER CHI VOTARE E COME VOTARE
di lucmu (del 26/03/2010 @ 08:59:42, in Politica, linkato 2754 volte)
Ormai ci siamo, il 28 e il 29 marzo si vota per eleggere il Presidente e il Consiglio Regionale della Lombardia. Cioè, voterai per scegliere il capo del governo regionale, eletto direttamente, visto che siamo in regime presidenzialista (purtroppo), e voterai per decidere chi dovrà rappresentarti nel Consiglio regionale, cioè nell’assemblea legislativa della nostra regione.
Tutto questo dovrebbe essere già sufficiente per spiegare perché bisogna andare a votare e non starsene a casa o da un’altra parte. Già, perché se tu rinunci al tuo voto e a dire la tua nell’urna, sebbene la partecipazione politica e democratica non si esaurisca certo con la scheda elettorale, in fondo rinunci a un tuo diritto e consegni ad altri le tue scelte.
Eppure, questa volta il fantasma dell’astensionismo, del “siete tutti uguali” e dell’“andate affa… tutti”, rischia di materializzarsi in maniera consistente, non solo a destra, ma anche dalle nostre parti. E comprensibilmente, a dire la verità, perché lo schifo che provoca lo stato di cose esistente, tra corruzione, casini sulle liste e immobilismo di fronte alla crisi, se non peggio, non trova certo una risposta positiva e convincente in un’opposizione che appare inadeguata sotto ogni punto di vista, per usare un eufemismo.
Ma la resa e la fuga dal voto non sono una buona soluzione. Anzi, proprio ora, bisogna fare uno sforzo e andare a votare e votare a sinistra.
Ebbene sì, perché in Lombardia non ci aspettano tempi tranquilli. La crisi morde e vinceranno ancora Formigoni, Cl e la Lega, anche grazie alla scelta autoreferenziale del Pd, che ha deciso di dividere le opposizioni e di lasciare campo libero alle destre, interessandosi unicamente alla cura del proprio orticello. La conseguenza è stata l’indicazione di Penati come candidato presidente del Pd. Cioè, l’uomo che ha fatto della rottura con la sinistra e della rincorsa delle destre sul loro terreno la sua fallimentare bandiera politica.
Vinceranno dunque ancora loro. Dopo 15 anni di ininterrotta occupazione del potere da parte dello stesso uomo e della stessa corrente politico-affaristico, marciamo dunque verso il ventennio (per una breve analisi di che cos’è questo sistema di potere rinviamo al nostro testo di novembre scorso, nonché al nostro dossier sul finanziamento pubblico alla scuola privata).
Una cosa pericolosa in sé, ma ancora più preoccupante alla luce degli scricchioli del formigonismo. In altre parole, il sistema di potere è forte ed egemone, ma è anche stanco e ha perso spinta. L’assordante afonia di fronte alla crisi ne è testimonianza esemplare. E poi c’è la questione morale che incalza, di cui la vicenda Prosperini (vedi 1 e 2), uomo collocato alla periferia del sistema di potere, rappresenta semplicemente la punta della montagna di marciume.
Insomma, il modello Formigoni sta entrando nella sua fase senile, ma non è pronta una via d’uscita a sinistra. E quindi, come sempre accade in questi casi, se non si esce da una parte, allora si esce dall’altra parte. E il prevedibile rafforzamento della Lega e dei suoi discorsi xenofobi e razzisti sta lì a ricordarci la serietà del problema.
Insomma, la prossima legislatura sarà instabile, segnata da lotte di potere interne, piena di schizzi di fango e, chissà, forse non arriverà nemmeno alla sua fine naturale.
Ecco dunque la ragione per andare a votare e votare a sinistra, cioè la Federazione della Sinistra. Perché nel prossimo Consiglio ci sia qualcuno che garantisca un’opposizione intelligente, inflessibile e determinata al sistema di potere e che possa contribuire alla costruzione di un’alternativa, tenendo vivo il legame con le realtà sociali.
Tralascio, ovviamente, il discorso sulla preferenza da esprimere per il candidato consigliere. Siamo sul blog del consigliere uscente, nonché candidato capolista per la FdS nel collegio di Milano (che comprende tutto il territorio della Provincia di Milano) e dunque sarebbe anche un po’ banale e imbarazzante. Comunque, se vuoi sapere cosa pensano altri della mia candidatura, puoi leggere i vari appelli qui:
 
A questo punto, se hai deciso di andare a votare e di votare a sinistra -o se hai almeno preso in considerazione questa possibilità- si pone il problema del come votare. Un problema apparentemente semplice, ma parlando con le persone reali ti rendi conto che non è così. Infatti, ormai c’è un’elezione all’anno e ogni volta con un sistema elettorale diverso e, quindi, c’è una grande confusione.
 
Andiamo quindi per punti, cercando di rispondere a tutte le domande che potrebbero porsi, segnalando sin d’ora che una simulazione pratica su come si vota, con fac simile identico alla scheda che troverai al seggio, puoi trovarla qui: http://www.youtube.com/watch?v=92w-7-HstOY
 
1. il sistema elettorale per le regionali prevede un unico turno, cioè non c’è ballottaggio;
 
2. il sistema è proporzionale, con correzione: premio di maggioranza e listino del Presidente;
 
3. diventa Presidente della Regione il candidato che ottiene più voti;
 
4. il candidato Presidente della Federazione della Sinistra (che unisce Prc, Pdci e liste civiche) è Vittorio Agnoletto.
 
5. Vittorio Agnoletto si è messo a disposizione della battaglia politica della sinistra, candidandosi alla Presidenza della Regione per la FdS, ma non si candida per fare il consigliere regionale. Cioè, il sistema elettorale vigente (molto contorto), a differenza di quello che accade per le elezioni amministrative, non prevede che i candidati presidenti diversi dal vincitore diventino consiglieri;
 
6. i consiglieri regionali vengono eletti su liste provinciali e c’è il voto di preferenza (unica). Devi dunque, anzitutto, mettere una croce sul simbolo della lista prescelta, in questo caso la FdS e, poi, di fianco scrivere il cognome del candidato che ha la tua preferenza, nel nostro caso Muhlbauer. Per una dimostrazione pratica rinviamo di nuovo al filmato;
 
7. ATTENZIONE: il voto di lista si estende automaticamente anche al candidato presidente, ma il voto dato al candidato presidente (croce sul suo nome oppure croce sul simbolo di fianco al candidato presidente) non si estende alla lista! È dunque fondamentale mettere la croce sul simbolo della lista, perché esiste lo sbarramento del 3% e questo viene calcolato sul voto di lista e non sul voto al presidente. (ad esempio, se il candidato presidente Vittorio Agnoletto supera il 3% dei consensi, ma la lista della FdS rimane sotto il 3%, allora la FdS non avrà alcun consigliere regionale);
 
8. se la lista della FdS supererà il 3%, calcolato su base regionale, ci sarà almeno un consigliere eletto o forse anche due. In questo caso, il primo eletto scatterà nella circoscrizione di Milano e risulterà eletto il candidato che avrà più voti di preferenza (non importa la posizione del candidato sulla lista dei candidati).
 
Con l’auspicio di aver riposta anticipatamente a tutte le domande, o almeno a quelle più importanti, ti rinnovo l’invito ad andare a votare e a votare a sinistra.
 
qui sotto puoi scaricare il fac-simile in pdf della scheda elettorale con esempio di voto di preferenza a Muhlbauer