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25 MAGGIO - ANNIVERSARIO OMICIDIO ALBERTO BRASILI. IL SILENZIO DELLE ISTITUZIONI E I GIOCHI POLITICI DEGLI EX-MISSINI DEL PDL
di lucmu (del 25/05/2010 @ 09:13:52, in Antifascismo, linkato 3384 volte)
Quanti a Milano si ricordano di Alberto Brasili? Temiamo pochi e tra questi sarà estremamente arduo trovare qualche rappresentante delle istituzioni milanesi, almeno a giudicare dal loro ostinato silenzio pubblico. In fondo, nulla di strano, si potrebbe dire, visto che gli amministratori milanesi non avevano dedicato nemmeno mezza parola a Gaetano Amoroso.
Eppure, qualcosa di strano c’è. Anzi, c’è qualcosa che puzza terribilmente, perché non si tratta di quella semplice smemoratezza, che ahinoi va tanto di moda. Quelli che comandano a Milano, in particolare gli ex-missini, si ricordano infatti molto bene degli anniversari, visto che si sono mobilitati ai massimi livelli, dal vicesindaco agli onorevoli, passando per il Presidente della Provincia, per sostenere, appoggiare e organizzare un gran numero di iniziative attorno alla data dell’anniversario dell’omicidio di Sergio Ramelli.
E non si è trattato nemmeno della semplice commemorazione di un anniversario, cosa ovviamente più che legittima, ma di ben altro. Si è trattato invece della sponsorizzazione politica, diretta e indiretta, di un mese di iniziative da parte della galassia dell’estremismo nazifascista milanese e, soprattutto, del tentativo di riscrivere la storia di quegli anni, per fare rientrare oggi dalla finestra quello che i nostri padri e nonni avevano buttato fuori dalla porta con la Liberazione e la Costituzione.
E per riscrivere la storia, come sempre, bisogna omettere, nascondere e censurare. Insomma, dalla memoria collettiva e pubblica devono sparire i morti ammazzati che non fanno comodo e, insieme a loro, i loro assassini. Infatti, a leggere e sentire le parole di amministratori e onorevoli ex-missini di queste settimane sembra che nel passato di Milano ci sia stato un unico morto, cioè Sergio Ramelli, e un unico assassino, cioè quelli di sinistra.
Finché un discorso bugiardo di questo tipo lo fanno i gruppi militanti del nazifascismo milanese, siamo purtroppo nella norma, ma quando lo fanno anche amministratori locali e deputati del partito di governo, allora il discorso cambia decisamente, perché entriamo nella dimensione dell’inaccettabile.
Quindi, anzitutto, ricordiamo noi la lista dei giovani milanesi morti ammazzati, il cui anniversario ricorre in questa primavera:
 
- 17 marzo 2003: Davide Cesare “Dax”, 26 anni, operaio e militante del centro sociale Orso, viene ucciso a coltellate nel Ticinese da un gruppetto di fascisti del quartiere.
- 18 marzo 1978: Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, due ragazzi di 18 anni che frequentano il centro sociale Leoncavallo, vengono assassinati in via Mancinelli da un commando fascista.
- 16 aprile 1975: Claudio Varalli, bollatese di 17 anni viene assassinato in p.zza Cavour a revolverate da neofascisti.
- 17 aprile 1975: Giannino Zibecchi, 28 anni, viene ammazzato in c.so XXII Marzo da un camion dei Carabinieri nel corso della manifestazione di protesta per l’omicidio di Varalli.
- 27 aprile 1976: Gaetano Amoroso, studente-lavoratore di 21 anni, viene aggredito e accoltellato da un gruppo di 8 neofascisti provenienti dalla sede del Msi di via Guerrini. Morirà tre giorni dopo.
- 29 aprile 1975: muore Sergio Ramelli, 18enne militante neofascista del Fronte della Gioventù, in conseguenza dell’aggressione subita il 13 marzo per mano di alcuni esponenti di Avanguardia Operaia.
- 25 maggio 1975: Alberto Brasili, studente-lavoratore, viene assassinato a coltellate da cinque militanti del Msi davanti alla sede Anpi di via Mascagni. La sua compagna, Lucia, gravemente ferita anche lei, sopravvive soltanto per miracolo. La sua colpa? Aver strappato un manifesto del Msi in piazza San Babila.
 
E allora chiediamo ai vari De Corato, Podestà, Fidanza e Frassinetti, così attivi in queste settimane a difesa dei gruppi neofascisti, cosa hanno da dire, proprio oggi, quando ricorre l’anniversario dell’omicidio di Alberto Brasili.
Al Comune e alla Provincia di Milano, in quanto istituzioni che rappresentano l’insieme dei cittadini, chiediamo invece se non gli sembra il caso di smarcarsi dai giochetti politici degli ex-missini e di rendere omaggio a tutti i morti ammazzati, a partire da Brasili.
Per parte nostra, saremo oggi in via Mascagni, alla commemorazione organizzata alle ore 18.30 davanti alla lapide che ricorda Alberto Brasili.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer