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FORMIGONI, COME UN LADRO, TENTA IL BLITZ PER PRIVATIZZARE L’ACQUA IN LOMBARDIA – 4 AGOSTO, ORE 17.00, PRESIDIO AL PIRELLONE
di lucmu (del 04/08/2010 @ 11:55:39, in Diritti, linkato 1717 volte)
I ladri di acqua preferiscono agire nell’ombra. E così, Formigoni avrà pensato che il 5 di agosto, quando incombono le vacanze, potesse essere un ottimo giorno per un colpo di mano, infinocchiando così in un sol colpo sia i suoi cocciuti concittadini, che i recalcitranti Comuni, ambedue colpevoli di non amare abbastanza quella privatizzazione dell’acqua pubblica, che invece piace tanto ai suoi sodali.
Ma la notizia era trapelata anzitempo, come spesso accade ai segreti di Pulcinella, le proteste iniziano a farsi sentire e, a questo punto, bisogna attendere la riunione della Giunta regionale di domani per capire cosa succederà.
Da parte nostra, chiediamo al Presidente Formigoni e alla Lega non solo di rinunciare al blitz agostano, ma anche di astenersi successivamente da ogni iniziativa legislativa tesa ad imporre la privatizzazione dell’acqua e ad espropriare le comunità locali delle loro legittime prerogative, prima che si tenga il referendum contro il decreto Ronchi.
Insomma, si ritiri il progetto e che decidano i cittadini se l’acqua deve rimanere pubblica o diventare un business per alcune grandi società private. Riteniamo questa l’unica soluzione sensata e rispettosa della cittadinanza, anche e soprattutto alla luce dei precedenti.
Infatti, la Giunta Formigoni aveva già tentato di imporre ai Comuni la privatizzazione dell’acqua, per mezzo di un apposita norma, inserita nella legge regionale n. 18 del 28 luglio 2006.
Contro quella norma, una sorta di decreto Ronchi ante litteram, si sviluppò una forte opposizione, soprattutto sul territorio, visto che allora in Consiglio non eravamo in tanti a farla e il Pd era piuttosto tiepido. In particolare, oltre 140 Comuni presero l’iniziativa per un referendum regionale abrogativo.
Il centrodestra, così forte ed egemone in Lombardia, aveva però una paura matta di quel referendum e pur di non doverlo affrontare, prima lo fece slittare dal 2008 al 2009 e, infine, fece retromarcia: il 27 gennaio 2009 il Consiglio regionale votò all’unanimità l’abrogazione della contestata norma.
Una paura giustificata, peraltro, considerato anche il gran numero di firme raccolte di recente in Lombardia per il referendum sull’abrogazione del decreto Ronchi: ben 237mila su un totale nazionale di 1,4 milioni.
In altre parole, Formigoni agisce come un ladro e si inventa l’incredibile esautorazione dei Comuni, per passare le competenze in materia di gestione dell’acqua alle Provincie, perché sa di essere in minoranza tra i lombardi.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
 
Oggi, mercoledì 4 agosto, dalle ore 17.00, presidio davanti al Pirellone contro la privatizzazione dell’acqua, convocato dal Coordinamento regionale lombardo dei Comitati per l’acqua pubblica. Se sei a Milano, partecipa!