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CIE (EX-CPT) VIA CORELLI: I DATI DEI GIUDICI DI PACE SBUGIARDANO LEGA E DE CORATO. ORA IL CENTRO DI DETENZIONE VA CHIUSO
di lucmu (del 01/09/2010 @ 12:31:36, in Migranti&Razzismo, linkato 1480 volte)
Quanto dichiarato al Sole 24 Ore Lombardia, in edicola oggi, dal coordinatore dei giudici di pace di Milano, Vito Dattolico, in relazione al Cie di via Corelli, equivale a una sonora e integrale bocciatura del pacchetto sicurezza. Dalla Lega a De Corato, tutti sbugiardati in un sol colpo.
Beninteso, anche quando i centri di detenzione per immigrati irregolari si chiamavano ancora Cpt e non Cie, le smentite della retorica ufficiale erano all’ordine del giorno, ma quella di oggi è sicuramente una tegola bella pesante, perché arriva dopo soltanto un anno dall’entrata in vigore dei quel pacchetto sicurezza, che aveva introdotto il reato di clandestinità e allungato il periodo massimo di detenzione nei Cie da due mesi a sei mesi.
Infatti, secondo Dattolico, da quando è stato introdotto il reato di clandestinità non ci sono stati più espulsioni dal Cie di Milano: “nemmeno un clandestino è stato allontanato di quelli dei quali ci siamo occupati”. A suo dire, anzitutto una questione economica (“non ci sono i soldi per finanziare i viaggi di ritorno”), ma aggiunge subito dopo che pensa che questa situazione non cambierà nemmeno nel futuro.
Ma il fallimento totale dei Cie rispetto ai loro obiettivi dichiarati, che sono appunto la “identificazione” e la “espulsione”, si evince anche da altri due dati riportati dal Sole 24 Ore.
In primo luogo, il numero di persone rinchiuse in via Corelli è calato del 29%: erano 1.083 nel 2009, rispetto ai 1.526 del 2008. Un evidente, nonché prevedibile, effetto dell’allungamento a dismisura del periodo di detenzione.
In secondo luogo, non è affatto venuta meno la regolare e numerosa presenza in via Corelli di ex-carcerati. Si tratta di un autentico scandalo, denunciato da lunghi anni dalle associazioni e sottolineato con forza anche dal rapporto della commissione De Mistura del 2008.
Infatti, si tratta di persone perfettamente identificate e che alla fine della loro pena detentiva finiscono diritti in via Corelli, per il semplice fatto che in carcere nessuno si era preoccupato di predisporre l’espulsione. In altre parole, queste persone vengono costrette a un ingiustificato, supplementare e gratuito periodo di privazione di libertà, a causa di un banale menefreghismo ministeriale!
Infine, un ultima considerazione. Il centro di detenzione di via Corelli era stato costruito quando il periodo di “trattenimento” massimo era fissato dalla legge in 30 giorni. Nel frattempo quel periodo è cresciuto prima a 60 giorni e poi ai 180 attuali. In altre parole, e a prescindere da ogni altra considerazione, quel centro è strutturalmente e funzionalmente inadatto. Cioè, è una fabbrica di proteste e rivolte.
Da parte nostra, abbiamo da sempre ritenuto i Cie/Cpt degli obbrobri giuridici e umani, dei buchi neri dello stato di diritto. Ma siamo anche realisti, consci dei tempi non certo edificanti che corrono e non pretendiamo dunque di convincere nessuno con argomentazioni di natura morale o costituzionale. Ma una cosa la pretendiamo, oggi e qui, da tutti e tutte: che si prenda atto della realtà, che si smetta di raccontare bugie e, dunque, che si chiuda e si smantelli il Cie di via Corelli.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer