Ancora 100 passi. A un anno dalla rimozione da parte del sindaco leghista di Ponteranica (Bergamo) della targa intitolato a Peppino Impastato, si tiene di nuovo una manifestazione contro le mafie a Nord e per il ripristino della targa.
L’appuntamento è alle ore 14.30 a Ponteranica, in via Matteotti, da dove partirà il corteo che poi terminerà in via 8 marzo con un concerto (speriamo tempo permettendo).
Il corteo è l’atto finale di una tre giorni di dibattiti e confronti, organizzata dal Forum antimafia e al quale hanno aderito molte realtà, tra cui anche il sottoscritto.
Qui di seguito, il mio comunicato stampa in merito alla manifestazione di domani:
La Lega predica bene in casa altrui, ma razzola male dove comanda. E questo vale, purtroppo anche per l’impegno contro le mafie.
E così, a un anno dalla rimozione dalla biblioteca comunale di Ponteranica (Bergamo) della targa intitolata a Peppino Impastato, l’attivista siciliano assassinato dalla mafia, il Sindaco leghista, Aldegani, ideatore dell’ignobile gesto, continua a negare il ripristino di quel modesto, ma prezioso segno di memoria del sacrificio di Peppino.
Nel frattempo, nella non lontanissima Adro (Brescia), il Sindaco leghista, Lancini, addobbava tranquillamente una scuola pubblica con ben 700 simboli del suo partito politico, come se fossimo negli anni Trenta del secolo scorso.
Insomma, l’antimafia non va bene per i luoghi pubblici, ma i simboli della Lega invece sì?
Un anno fa, a giustificazione della rimozione, la Lega esibiva ancora la tesi che le mafie erano una questione del Sud e non certo del Nord. E quindi, anche Impastato era una questione del Sud e le targhe a Nord andavano intitolate a gente del Nord.
La tesi della mafia-a-nord-non-esiste era una colpevole sciocchezza anche allora, ma che dire oggi, dopo le retate contro la ‘ndrangheta che hanno mostrato non soltanto la realtà del radicamento malavitoso in Lombardia, ma anche i crescenti intrecci con il mondo politico locale?
E la Lega non solo si oppone alle targhe, ma nel frattempo c’è stato anche il voto leghista in Parlamento, a fianco di quello del Pdl, per negare ai magistrati l’uso delle intercettazioni di Consentino nel processo che vede l’ex sottosegretario del Governo Berlusconi indagato per camorra.
Oppure, per non andare troppo lontani, in Consiglio Regionale, soltanto 10 giorni fa, il voto congiunto Lega-Pdl ha bocciato la mozione di sfiducia nei confronti di un componente dell’Ufficio di Presidenza dell’assemblea legislativa lombarda, Massimo Ponzoni, cioè l’ex assessore regionale coinvolto in diversi procedimenti giudiziari e definito dai boss della ‘ndrangheta come parte del loro “capitale sociale” in Lombardia.
Insomma, al di là delle tante chiacchiere che si fanno nella cosiddetta “Padania”, la realtà è ben diversa.
Chiediamo ancora una volta che venga ripristinata la targa di Peppino Impastato, come segno tangibile che la lotta alle mafie viene collocata in cima all’agenda politica lombarda.
E, soprattutto, devono finire le ambiguità. Chi ha la responsabilità di governo sul territorio lombardo, dunque anche la Lega, produca quei fatti concreti che trancino ogni possibile commistione tra mafie, politica e amministrazione pubblica.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer