“Labor Blues”, rubrica a cura di Luciano Muhlbauer, sulla free press eretica MilanoX, n° xxviii del 31 marzo 2011.
Telecomunicazioni e Information technology sono termini che evocano la modernità e che solitamente indicano uno di quei settori economici su cui puntare per uscire dalla crisi. Altro che tutte quelle industrie “vecchie” e ad alta intensità di manodopera che vengono allegramente delocalizzate verso la Cina, la Romania o la Tunisia.
Eppure, guardando alla realtà del settore nell’area milanese, si fatica terribilmente a distinguere il nuovo dal vecchio. Infatti, anche qui prevalgono chiusure, delocalizzazioni, cassa integrazione e licenziamenti. Nokia Siemens Network, Competence-Jabil, Agile-Eutelia, Italtel, Alcatel, Linkra, Gruppo Compel, Siae Microelettronica ecc., tutti a rischio.
Volete un esempio? Eccovi quello dei lavoratori dello stabilimento ex-Siemens di Cassina de’ Pecchi. Nel marzo 2007 finiscono nella joint venture Nokia Siemens Networks, ma alla fine dell’anno vengono già ceduti alla transnazionale statunitense Jabil. Questa annuncia grandi progetti, ma nel 2010 cede gli stabilimenti di Cassina e quello di Marcianise (CE) al fondo di investimento Usa Marcatech, che darà vita alla newco Competence. A questo punto la storia si fa sempre più torbida e l’unica cosa certa è che Competence accumula in pochi mesi un debito stratosferico, finendo in stato di insolvenza. Ma alla vigilia della decisiva udienza in tribunale del 23 febbraio scorso, eccoci all’ennesimo colpo di scena: Jabil rientra nuovamente in possesso di Competence. Dunque, niente commissariamento e incertezza totale per i 350 lavoratori di Cassina e gli 850 dello stabilimento casertano.
Potremmo fare altri esempi ancora, ma la nota stonata sarebbe sempre la medesima: la passività delle istituzioni e l’assenza totale di una politica industriale degna di questo nome. E questo vale anche per i casi manifestamente delinquenziali, come l’affaire Agile-Eutelia.
Un mese fa, Formigoni ha annunciato alla stampa un miliardo di euro per “sferzare” l’economia, investire sulla banda larga e creare nuovi posti di lavoro. La realtà è però un’altra e lunedì scorso l’assessore alle attività produttive, il leghista Gibelli, quello della “legge Harlem”, ha persino sconvocato un incontro con la Fiom, perché tanto di Competence se ne occuperà il Ministero a Roma…