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ELEZIONI RSU NEL PUBBLICO IMPIEGO: CERTA LA DATA, MA PERICOLOSAMENTE INCERTE LE REGOLE – IN ALLEGATO IL TESTO DELL’INTESA
di lucmu (del 12/04/2011 @ 15:04:07, in Lavoro, linkato 1261 volte)
Articolo di Luciano Muhlbauer, pubblicato sul giornale online Paneacqua il 12 aprile 2011
 
Le elezioni delle Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) nella pubblica amministrazione si terranno il 5-7 marzo 2012. Lo stabilisce il protocollo firmato ieri pomeriggio dall’Aran, l’agenzia che rappresenta le pubbliche amministrazioni al tavolo negoziale nazionale, e le organizzazioni sindacali confederali e autonome (vedi allegato).
“Evviva!”, viene da esclamare, visto che le elezioni Rsu nel pubblico impiego si devono tenere ogni tre anni e che, dunque, i delegati attualmente in carica erano scaduti il 30 novembre dell’anno scorso. Era ora, certo, ma intanto passerà ancora un anno prima che i quasi 3 milioni di lavoratori e lavoratrici del pubblico possano esercitare uno dei loro più elementari diritti democratici.
Formalmente il rinvio delle elezioni e la conseguente proroga delle Rsu in carica era dovuto alla legge Brunetta, che prevede la riorganizzazione dei comparti  contrattuali della P.A., riducendone il numero. La tesi era la seguente: prima si fanno i nuovi comparti e solo dopo i lavoratori potranno eleggere le Rsu. Tuttavia, essendo nella realtà quella riorganizzazione sostanzialmente ferma, la proroga delle Rsu scadute risultava di fatto sine die.
Tifosi particolarmente accalorati di quella tesi, a parte Brunetta e Sacconi, ovviamente, erano due organizzazioni sindacali: Cisl e Uil. Cioè, gli stessi che hanno firmato l’abolizione tout court delle elezioni Rsu negli stabilimenti Fiat di Mirafiori e Pomigliano, introducendo in loro vece l’edificante principio che gli unici delegati saranno quelli nominati da loro.
Insomma, più che di questioni “organizzative” si trattava di questioni politiche. In altre parole, i vertici di Cisl e Uil, impegnati come sono nella politica degli accordi separati e del sostegno al governo amico, non intendevano sottoporre a verifica democratica le loro scelte finché queste non fossero divenute fatti compiuti, temendo evidentemente il giudizio dei diretti interessati.
Ma poi qualcosa è andata storta. Non soltanto i sindacati di base e la Cgil erano attivamente ostili a questo furto di democrazia, ma due mesi fa era arrivato anche un parere del Consiglio di Stato, che ribadiva che la mancata definizione dei nuovi comparti contrattuali non giustificava la sospensione delle elezioni. O per dirla con le parole dei giudici amministrativi: “dopo il 30 novembre 2010 si riespande il diritto al rinnovo degli organi di rappresentanza sindacale”.
Ed eccoci al protocollo firmato ieri, che finalmente stabilisce una data certa per il rinnovo della rappresentanza sindacale per i lavoratori pubblici. Tuttavia, quella della data certa è anche l’unica notizia buona, considerato che le elezioni si terranno soltanto tra un anno e che questo tempo sarà utilizzato per accontentare Brunetta sui nuovi comparti contrattuali e, soprattutto, per riscrivere gli accordi del 1998 che regolano la rappresentanza sindacale nel pubblico impiego.
E questo ultimo elemento, alla luce dei tempi che corrono e delle numerose dispute interpretative degli anni passati, di solito provocate dalla pretesa degli apparati confederali di limitare i diritti e le libertà di delegati sindacali troppo indipendenti (e ci riferiamo non soltanto a quelli dei sindacati di base), solleva numerosi interrogativi e fondate preoccupazioni.
Insomma, è netta l’impressione che questo protocollo sia figlio di uno scambio tra la necessità di individuare una data per le elezioni e la volontà di blindare preventivamente le rappresentanze sindacali elette dai lavoratori.
Ovviamente, speriamo di sbagliarci, ma il fatto che le categorie del pubblico impiego della Cgil, fino a ieri sul piede di guerra, abbiano accettato nella massima tranquillità una dilatazione dei tempi fino al 2012, non fa ben sperare. In altre parole, segniamoci sull’agenda le date del 5-7 marzo 2012, ma le condizioni per guardare con serenità all’anno prossimo non ci sono proprio. Anzi, occorre vigilare ed agire da subito, per non ritrovarci domani con una democrazia sindacale mutilata.
E, beninteso, questa avvertenza non vale semplicemente per gli attivisti sindacali del sindacalismo di base, ma anche -e forse soprattutto- per quanti in Cgil pensano che il superamento della contrattazione separata non si faccia comprimendo lo spazio democratico dei lavoratori e delle lavoratrici e, in ultima analisi, convergendo sulla linea della Cisl.
 
cliccando sull’icona qui sotto puoi scaricare il testo del Protocollo sul rinnovo delle Rsu firmato il 11.04.2011