È di nuovo 25 aprile. Sono passati 66 anni dalla Liberazione dal nazifascismo, ma guardandoci attorno sembra sia passata un’epoca. La Costituzione costantemente sotto tiro, quella materiale prima ancora di quella scritta, la coscienza democratica sempre più fragile e i revisionismi che spuntano da tutte le parti. E, come sempre accade in questi casi, la cosa peggiore non sono gli ex-post-neo-para fascisti che vogliono riscrivere la storia, ma gli altri che stanno in silenzio, che lasciano fare, che non si ricordano o che blaterano di pacificazioni.
Stando così le cose, c’è poco da meravigliarsi che anche quest’anno si ripresentino situazioni come quella di Cornaredo, dove l’amministrazione comunale ha cancellato il tradizionale corteo del 25 aprile, o Trezzano sul Naviglio, dove il Sindaco ha addirittura escluso l’Anpi dalla celebrazione. E non stupisce neppure che, andando a spulciare le liste del Pdl per le amministrative di Milano, saltino fuori cuori neri un po’ dappertutto.
Segni dei tempi che corrono, insomma, e questo dovrebbe rafforzare non tanto la nostra rassegnazione, bensì la nostra voglia e determinazione di cambiamento. E, almeno questa è la mia più profonda convinzione, non ci sarà cambiamento senza antifascismo, valore non soltanto del passato, ma anche e forse soprattutto del futuro.
Beninteso, l’antifascismo non è una bandiera da esibire nei giorni delle ricorrenze, ma piuttosto una bussola per la quotidianità. Detto questo, tuttavia, al 25 aprile bisogna andarci, perché è la nostra giornata, da rivendicare e vivere, anche per non dimenticare, soprattutto il sacrificio dei partigiani e delle partigiane, di chi ha dato tutto per la libertà e la giustizia.
E poi, quest’anno, è anche un 25 aprile per continuare a sentirci vivi, con il governo che ci ritroviamo, e per coltivare la nostra speranza e il nostro impegno per cambiare a Milano e far vincere Giuliano Pisapia.
Ebbene, ecco i due appuntamenti centrali di Milano a cui non bisogna mancare:
- anzitutto il tradizionale corteo, che parte alle ore 14.30 da P.ta Venezia e finisce in piazza Duomo, dove dalle ore 16.00 in poi si susseguiranno gli interventi dal palco. Quest’anno niente esponenti istituzionali che parlano dal palco, come hanno deciso l’Anpi e il Comitato permanente antifascista. Una decisione condivisibile, vista l’imminenza della scadenza elettorale a Milano, e così, en passant, ci risparmiamo pure le ipocrisie di Sindaci o Presidenti che durante l’anno fiancheggiano i revisionismi, o peggio, e poi il 25 aprile pretendono di spiegarci la liberazione.
- dopo il corteo, come già gli anni scorsi, c’è l’evento di Partigiani in Ogni Quartiere, organizzato da una rete di soggetti e realtà. Quest’anno si svolge in zona Corvetto, in via dei Cinquecento, ang. San Dionigi (MM Corvetto) per essere precisi. Si inizia alle 18.30, ci sarà musica, parole, mostre, banchetti, video, da mangiare e da bere. Insomma, tutto quello che serve per stare bene insieme il 25 aprile. O detto altrimenti: ama la musica, odia il fascismo.
Buon 25 aprile!
Luciano Muhlbauer