C’è davvero da chiedersi dove arriveremo di questo passo. L’Assessore regionale al Territorio, Boni, sembra essersi ormai completamente dimenticato delle sue funzioni e responsabilità istituzionali, per dedicarsi a tempo pieno alla campagna politica della Lega contro gli immigrati.
Infatti, l’emendamento alla legge regionale sul governo del territorio (l.r. n.12), annunciato oggi alla stampa, ma non ancora alla competente commissione consiliare, ha il palese e unico obiettivo di impedire ai cittadini di fede islamica di poter esercitare la libertà di culto. Anzi, cerca in maniera particolare di impedire la costruzione di un nuovo centro culturale in via Padova a Milano e lo spostamento della moschea di viale Jenner, che da anni tenta di trasferirsi in luogo più idoneo, senza però riuscirci a causa del veto degli amministratori milanesi.
Già un anno fa, in occasione di un’altra modifica della legge 12, l’assessore Boni aveva imposto una prima norma contro i luoghi di culto. Quella modifica e l’odierno emendamento sono palesemente illegittimi, in quanto violano i principi costituzionali in materia di libertà religiosa. E sono stati sempre l’assessore Boni e la Lega Nord a guidare la crociata per la chiusura massiccia dei phone center, che ha portato alla poco edificante seduta del Consiglio regionale di martedì scorso.
Evidentemente, la Lega Nord, in forte crisi di consenso nelle aree metropolitane, sta cercando di risalire la china, caratterizzandosi sempre di più come forza xenofoba. Una sorta di lepenismo in salsa padana, insomma. Tutto ciò è preoccupante in sé, ma diventa ancora più inaccettabile se la campagna di inciviltà e di odio viene condotta abusando con regolarità delle istituzioni e delle leggi.
Facciamo ancora una volta appello alla coscienza democratica e civile delle forze moderate del centrodestra lombardo perché pongano fine a questo scempio, che ormai sta superando ogni limite. Boni scelga se fare l’assessore o il Le Pen padano. Tutte e due le cose insieme non sono possibili.
comunicato stampa di Luciano Muhlbauer