Calma e gesso! Può suonare un po’ banale e forse anche ripetitivo, visto che un appello del genere l’avevamo già formulato un mesetto fa su questo blog. Ma non lo è affatto, poiché mancano solo pochi giorni al voto e la destra tenta ormai il tutto per tutto pur di non perdere Milano. E di questo tutto fa parte anche la provocazione e la ricerca ossessiva e sistematica dell’incidente e del fattaccio pur di accreditare le proprie bugie sul conto di Pisapia.
Siamo rimasti scossi un po’ tutti dalla violenza dell’offensiva di Berlusconi, post-fascisti e Lega contro Giuliano e diversi di noi si sentono anche disorientati. Beninteso, questo è perfettamente comprensibile, perché siamo umani ed il contrasto tra la nostra bella euforia del 16 maggio e la brutalità della loro campagna d’odio è davvero eclatante. Eppure, comprensibile o no, dobbiamo armarci di santa pazienza, mobilitare la nostra intelligenza e, soprattutto, non cadere nel tranello.
La loro campagna ha due obiettivi: primo, cercare di motivare quella parte del loro elettorato che al primo turno si era astenuta e, secondo, disorientare e fiaccare il nostro elettorato, perché non tutti quelli e quelle del primo turno tornino a votare al secondo. È un obiettivo quasi disperato, visti i numeri, ma proprio per questo sono disposti a qualsiasi cosa, perché ora non hanno più nulla da perdere. Anzi, rischiano di perdere l’unica cosa che gli interessa davvero, cioè il potere.
Non rispetteranno più alcuna regola, scritta o non scritta, e dobbiamo saperlo. L’occupazione quasi militare dei Tg né è stato esempio lampante. Le accuse, gli insulti e le bugie sono e saranno senza freni e limite: da “zingaropoli” a Pisapia “estremista" e “amico della sinistra dei centri sociali”, dalla Milano “mecca di gay e clandestini” fino all‘esilarante “Pisapia è, metaforicamente parlando, un Anticristo. Che le Scritture descrivono come personaggio suadente.”, lanciato dalla rivista ciellina Tempi (non è una battuta, andate a vedere qui). Ci sono e ci saranno promesse di ogni tipo, anche quelle più incredibili e pazzesche: Ministeri a Milano, no tax area, abolizione dell’Ecopass, condono per le multe (sono 600mila le cartelle esattoriali già spedite dalla Polizia Locale milanese tra gennaio ad oggi e quindi nemmeno condonabili senza un’apposita legge nazionale) eccetera.
C’è tutto questo, ma gli manca qualcosa: il fattaccio da esibire, appunto. E se non c’è tentano di inventarselo, come nel caso della madre dell’assessore Rizzi, che sarebbe stata aggredita ieri da un sostenitore di Pisapia. Le frange di picchiatori dietro Giuliano ‘il mite’, strilla il Giornale. Non è vero niente, non si trova traccia di quell’aggressione nemmeno nei verbali delle forze dell’ordine, ma chi se ne frega!
La verità è banale e suona così: con tutti i soldi e il potere mediatico che hanno è però maledettamente difficile convincere i milanesi che Pisapia sia in realtà il lupo travestito da agnello e il capo dell’estrema sinistra violenta, se poi manca l’inquadratura giusta.
Per questo provocano, cercando l’incidente. In questi giorni sono arrivate segnalazioni a valanga che lo testimoniano. Troppo lungo elencarle. Molte sono vere, altre sono piuttosto il frutto del nervosismo che si è fatto largo dalle nostre parti, specie sui territori, tra i volontari, tra quelli che si sbattono ogni giorno per la campagna di Giuliano. Comunque sia, il clima è questo e, in ultima analisi, è il clima che conta.
Ebbene, se il gioco della destra è questo, cioè provocare, innervosire, cercare lo scontro e il fattaccio, allora noi non dobbiamo stare al gioco. Giuliano Pisapia oggi l’ha detto in maniera biblica: “porgere l’altra guancia”. Ognuno e ognuna di noi lo dica come gli pare, ma il punto è sempre questo: non dobbiamo accettare provocazioni, né farci innervosire. Calma e gesso, dunque! Sangue freddo, nervi saldi, occhi aperti eccetera eccetera.
A volte è dura, lo so, perché c’è un limite agli insulti e alle prese per il sedere che uno/a può sopportare, ma lo dobbiamo fare per una buona causa, cioè per sgomberare da Palazzo Marino Moratti, De Corato, Salvini e tutta la destra che da 18 anni sta soffocando Milano.
Insomma, se loro fanno così è perché hanno paura e perché sanno che stanno per perdere. E noi, se vogliamo finire il lavoro iniziato al primo turno, dobbiamo essere all’altezza dello scontro, tenere duro e mobilitare tutte le nostre energie quest’ultima settimana per riportare al voto quelli e quelle che hanno votato per Pisapia al primo turno e per convincere chi non l’ha ancora fatto a farlo il prossimo fine settimana.
E lo dobbiamo fare seppellendo le loro provocazioni con il nostro sorriso.
Luciano Muhlbauer