A Milano sta succedendo qualcosa, indubbiamente, e quel 48% per Giuliano Pisapia al primo turno ne è una fedele rappresentazione. Ma attenti, non dobbiamo pensare che sia già tutto fatto, che ormai il ballottaggio sia soltanto una formalità, perché in questi ultimi dieci giorni la destra ha lavorato, seminando veleni, paure e bugie, attivando le clientele con promesse e favori e utilizzando strutture anche pubbliche per la propaganda elettorale.
Beninteso, non penso che siano riusciti a capovolgere il mondo, poiché il vento e l’onda sono buoni, ma se noi commettiamo l’errore di rilassarci o peccare di presunzione, allora finiamo per darci una zappa sui piedi. In altre parole, perché quello che sta succedendo a Milano succeda davvero, dobbiamo impegnarci fino all’ultimo minuto, cioè fino alle ore 14:59 di lunedì 30 maggio, per portare al voto per Giuliano quelli e quelle che lo hanno votato al primo turno e poi anche altri che invece non l’avevano ancora votato.
Sottovalutare l’avversario è sempre cattiva politica. Ne sanno qualcosa quei ciclisti che dopo aver dominato in modo incontrastato la gara si fanno superare allo sprint, a pochi metri dal traguardo. La Moratti, Berlusconi e la Lega, la destra che governa Milano da 18 anni, insomma, aveva preso una bella botta due settimane fa. Ci avevano messo qualche giorni per riprendersi, ma poi sono partiti, incattiviti, senza più regole e limiti. La bugia della Moratti sul Pisapia-ladro-d’auto-e-amico-dei-terroristi, a confronto, sembrava quasi roba da oratorio.
Zingaropoli islamica, prostituzione a go go, Al Qaeda in Duomo e il Soviet a Palazzo Marino, la moschea più grande dell’Europa, anzi moschee in ogni quartiere, l’invasione di “due milioni di rom” (copyright De Corato), stanze del buco in tutta la città eccetera. C’era pure un Pisapia-Anticristo (Tempi) e la storiella di Pisapia che vuole sopprimere i cani più vecchi del canile, che gira da una settimana. Tutto ciò farebbe ridere se non fosse così immensamente triste.
Oltre alle balle e alle calunnie c’erano però anche le promesse, in pieno stile Lauro (Napoli, anni ’50, vi ricordate?). Invece dei pacchi di pasta si promette di togliere le multe, anche se quelle multe la Moratti non le può togliere, per il semplice motivo che ci vorrebbe una legge dello Stato (come le aveva spiegato la Corte dei Conti già un anno fa). Insomma, mente sapendo di mentire.
Ma la più eclatante delle promesse è senz’altro l’annuncio in zona Cesarini che da ottobre i residenti di Milano (ma non quelli di Sesto o di Rho) non dovranno più pagare l’Ecopass. Ma come? Fino a metà maggio l’Ecopass era la prova lampante del buon governo morattiano e ora, invece, il sindaco uscente si vanta di averlo abolito? In altre parole, la destra cerca di salvarsi in extremis non solo omettendo le tante cose non fatte, ma addirittura prendendo le distanze dalle poche cose fatte.
Infine, ci sono state anche le drammatizzazioni e le provocazioni, la ricerca sistematica ed ossessiva dell’incidente o del fattaccio. Ed è accaduto ancora ieri notte. Comunque, se non arrivava, allora si trasformava il nulla in un’aggressione, com’era accaduto l’ultimo fine settimana, che ha rappresentato forse il culmine della campagna d’odio della destra.
La loro offensiva è stata violenta e volgare, ma non è riuscita ad avvelenare il clima tra di noi, tra quanti e quante sostengono Giuliano Pisapia. E questo è forse il principale dei loro fallimenti e la più bella delle nostre vittorie. Si è visto già martedì scorso: prima l’accoglienza trionfale di Giuliano in Bocconi e poi le migliaia di bici, come non si era mai visto, che hanno attraversato Milano per Giuliano Sindaco. Uno segno inequivocabile dell’aria che tira, così come lo è il clamoroso flop del concerto per la Moratti di ieri sera in piazza Duomo.
Insomma, siamo stati bravi, tutti e tutte, dai movimentisti più incalliti ai moderati più puri. Abbiamo tenuto a freno i nervi e, soprattutto, non abbiamo mai perso l’entusiasmo e il sorriso. Anzi, la creatività ha prodotto un’ironia bellissima, come la canzone Pisapia Canaglia o il video Il favoloso mondo di Pisapie. E l’onda è cresciuta ancora e ci fa dire, appunto, che a Milano sta succedendo qualcosa. Insomma, saremmo dei pazzi a non tenere duro fino all’ultimo secondo. Questa volta, il lavoro iniziato va finito! Per riposare ci sarà tempo, dopo lunedì.
Luciano Muhlbauer
COME SI VOTA:
in fondo, il ballottaggio è una cosa semplice semplice. Ci sono soltanto due opzioni (A o B, Pisapia o Moratti) eppure c’è confusione, dovuta probabilmente alla presenza sulla scheda anche dei simboli dei partiti della coalizione che sostiene il candidato sindaco (vedi facsimile allegato).
Alla confusione naturale si aggiunge però anche la confusione generata ad arte da informazioni volutamente false, come quelle propinate oggi dalle inserzioni a pagamento sulle freepress in distribuzione in metropolitana, come Leggo o City. Infatti, una pagina intera dedicata al quesito “come votare”, a firma di “www.comune.milano/amministrative 2011”, che afferma che una croce messa sul simbolo di una o più liste collegate al sindaco prescelto sia un “voto non valido”. Questa affermazione è falsa!
Come si vota dunque:
-
Mettendo una croce sul nome del candidato Sindaco, cioè Giuliano Pisapia. Dite a tutti e tutte di fare così!
-
Comunque, se qualcuno mette la croce non sul nome di Pisapia, ma su un simbolo di partito collegato a Pisapia, allora questo voto per Pisapia è valido lo stesso! Questo invece dovete dirlo a tutti gli scrutatori, presidenti di seggio o rappresentanti di lista che conoscete, perché le false info messe in giro servono esattamente a fare confusione lì e fare, dunque, invalidare voti buoni!
Per approfondimenti, anche di carattere normativo, andate sulla pagina dedicata del sito di Pisapia (clicca qui).
I seggi sono aperti domenica 29 maggio, ore 8:00 – 22:00, e lunedì 30 maggio, ore 7:00 – 15:00.
Cliccando sull’icona qui sotto puoi scaricare il facsimile della scheda