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LA JABIL VUOLE MANDARE LA POLIZIA CONTRO GLI OPERAI – SERVE SOLDIARIETÀ IMMEDIATA AL PRESIDIO
di lucmu (del 26/07/2012 @ 15:17:12, in Lavoro, linkato 1089 volte)
La notizia di un possibile e imminente intervento di polizia contro il presidio operaio alla Jabil di Cassina de’ Pecchi (MI) è arrivata come una doccia fredda ed ha decisamente il sapore della beffa. Già, perché sono passati soltanto pochi giorni dall’incontro sulla vertenza Jabil del 24 luglio scorso, che ha visto la partecipazione del Ministero dello Sviluppo Economico, di Invitalia, della direzione di Nokia Siemens Networks, proprietaria dell’area, e dei rappresentanti dei lavoratori e che, soprattutto, ha prodotto l’impegno concreto, da parte governativa, di presentare entro sei mesi un progetto di sviluppo produttivo del sito, capace di assorbire i 325 operai ed operaie licenziati in tronco dalla Jabil il dicembre scorso.
Ma come, all’inizio della settimana le istituzioni si impegnano per l’occupazione e alla fine della stessa settimana sarebbero invece disponibili a rispondere positivamente alla richiesta della Jabil, che chiede di cacciare con la forza gli operai e di entrare nel sito produttivo al fine di smantellarlo? Sarebbe davvero il colmo!
Ovviamente, chi di dovere ha già richiesto a Prefettura e Questura di non dare seguito alle richieste della Jabil, che si riconferma assolutamente indisponibile a discutere con i lavoratori e le organizzazioni sindacali. Ma allo stato non sono pervenuti segnali tranquillizzanti e pertanto dobbiamo ritenere possibile un intervento di forza a breve. Anzi, a brevissimo, perché a questo punto ogni giorno è buono.
Il presidio degli operai della Jabil era iniziato un anno fa e si è rafforzato nelle sue ragioni strada facendo, specie con il licenziamento di massa di dicembre scorso. Quella resistenza, quella lotta e quel presidio sono maledettamente importanti, perché soltanto grazie ad essi si è arrivati all’incontro e agli impegni da parte del Governo di lunedì scorso. Se l’anno scorso gli operai e le operaie si fossero rassegnati e se avessero permesso lo smantellamento dello stabilimento, allora oggi non avremmo di fronte quella piccola, ma preziosa possibilità per il futuro, ma soltanto un immenso e triste deserto. Per questo, soprattutto per questo, c’è bisogno che il presidio degli operai ed i macchinari rimangano lì dove sono.
In altre parole, ora tocca noi fare qualcosa, perché occorre dimostrare che gli operai della Jabil non sono soli, che c’è solidarietà e complicità con loro, che la loro lotta per il lavoro non riguarda soltanto loro, ma tutti e tutte.
 
Per questo rilancio l’invito che viene dai lavoratori del presidio della Jabil: andare al presidio, stare lì e portare solidarietà, a partire da questa notte o non più tardi delle 5.00-5.30 del mattino.
 
Il presidio Jabil si trova a Cassina de’ Pecchi (MI), Strada Padana Superiore, al km 158.
 
Luciano Muhlbauer