C’è la crisi e poi ci sono i furbetti della crisi. E così, nonostante le commesse siano tornate, la proprietà ha annunciato la chiusura dello stabilimento Maflow di Trezzano sul Naviglio (MI), facendo carta straccia degli impegni e degli accordi firmati.
Ieri pomeriggio, infatti, si è tenuto un incontro in Regione Lombardia, dove il gruppo multinazionale polacco Boryszew, proprietario della Maflow, ha formalizzato la sua intenzione di chiudere la fabbrica e, dunque, di avviare la procedura di mobilità, cioè il licenziamento, per 70 lavoratori dei 90 rimasti.
Senza farla troppo lunga, poiché su questo blog ne avevamo parlato ripetutamente e poi vi segnalo anche il blog dei lavoratori Maflow, ricordo soltanto che la Maflow, produttrice di componenti auto, era entrata in crisi a causa del taglio delle commesse da parte della Bmw, che rappresentavano l’80% del lavoro dello stabilimento di Trezzano. Quindi, dopo un periodo di commissariamento, la Maflow fu venduta nel 2010 alla Boryszew, comportando peraltro una forte riduzione di personale. Tutta l’operazione era legata e vincolata ad un’ipotesi precisa, che era poi la base su cui poggiavano le prospettive di rilancio produttivo della fabbrica: cioè, ottenere che la Bmw riassegnasse le commesse alla Maflow. Ebbene, anche grazie alle mobilitazioni dei lavoratori, che si erano recati finanche in Germania, le commesse Bmw sono tornate, ma i furbetti della Boryszew, disattendendo totalmente quanto da loro stessi firmato due anni fa, hanno deciso che la produzione verrà spostata in altri stabilimenti del gruppo, in Polonia e forse anche in Cina, dove il costo della manodopera è inferiore e i profitti dunque maggiori.
Da Regione Lombardia e Ministero ci aspettiamo che escano dal letargo e che agiscano con urgenza, anche perché –ed è opportuno ricordarlo- in tutta questa operazione di vendita e accordi firmati c’erano anche loro.
Ci saranno poi le azioni legali, necessarie e sacrosante, che promuoveranno le due organizzazioni sindacali che sostengono la battaglia dei lavoratori Maflow, cioè la Cub e la Fiom, perché la Boryszew ha violato tutti gli accordi firmati, truffando di fatto i lavoratori.
Tuttavia, ciò non basta, perché l’esperienza insegna che puoi anche vincere in tribunale, ma nel frattempo ti hanno chiuso e sigillato la fabbrica… Quindi, i lavoratori hanno deciso di mobilitarsi, subito.
Ieri sera è stata dichiarata l’assemblea permanente e questo fine settimana non si allontaneranno dalla loro fabbrica, per difenderla, per non permettere che qualcuno tenti di smantellarla di notte o di domenica.
Gli operai e le operaie della Maflow di Trezzano non si sono arresi alla prepotenza della proprietà e hanno deciso di battersi, così come hanno fatto negli ultimi anni. Avranno bisogno di sostegno e solidarietà. L’invito è quello di portargliela.
Mentre scrivo, i lavoratori sono riuniti per decidere le iniziative e le modalità dell’assemblea permanente. In ogni caso, lo stabilimento Maflow si trova in via Boccaccio 1, a Trezzano sul Naviglio (MI).
Luciano Muhlbauer