Domenica andrò a votare e voterò L’Altra Europa con Tsipras. Non precisamente uno scoop, direte voi, ma penso sia bene esplicitarlo e motivarlo, non solo perché oggi non c’è più nulla di scontato, ma soprattutto perché voglio proporvi di fare altrettanto.
Tanti uomini e donne che si sentono di sinistra, che praticano cose di sinistra o che semplicemente vorrebbero vedere qualcosa di sinistra sono oggi in dubbio, in forte dubbio, se andare a votare o per chi andare a votare. Non occorrono sondaggi per saperlo, basta guardarsi attorno e ascoltare.
Non c’è niente di strano in tutto questo, anzi, sarebbe probabilmente strano il contrario, e non serve a nulla, come invece alcuni si ostinano a fare, mettersi a elencare le presunte o reali malefatte altrui o demonizzare la scelta dell’astensionismo. E non ha nemmeno senso cercare di vendere una realtà che non c’è, tanto tutti sanno come stanno le cose e soltanto nelle fiabe basta un bacio per trasformare il rospo in principe. Quindi, voglio tentare di fare un’altra cosa, cioè cercare di convincervi che andare a votare la lista Tsipras ha un senso, che è persino utile.
Ha un senso, anzitutto, in prospettiva europea. Sì, lo so, sebbene si tratti di eleggere il Parlamento europeo, di Europa non parla quasi più nessuno qui da noi e quando se ne parla praticamente tutti premettono che sono contro l’austerità, il fiscal compact eccetera, compresi quelli che fino a stamattina hanno detto e fatto l’esatto contrario. Ma al di là delle finizioni e degli abbagli e addirittura al di là di Bruxelles e di Strasburgo, l’Europa c’è e pesa e sarà a quel livello, in quella dimensione che si combatteranno gran parte delle battaglie che contano. Sull’economia, sul welfare, sul lavoro, sui diritti, sulle libertà dei cittadini e delle cittadine.
Oggi tutti i paesi del continente sono attraversati da una crisi micidiale: è la crisi del modello neoliberista che si è fatta crisi complessiva, culturale, sociale, politica e democratica. C’è dunque una terribile urgenza di costruire un’alleanza, un campo di forze politiche e sociali che delineino a livello continentale un’alternativa e una via d’uscita da sinistra. Altrimenti, l’uscita dalla crisi sarà a destra e le ultime tendenze e indicazioni confermano purtroppo che stiamo parlando di cose molto concrete, dai sondaggi che danno in testa i fascisti del Front National in Francia fino alla preoccupante crescita del consenso ai nazisti di Alba Dorata in Grecia.
Ebbene, l’unica lista che domenica troverete sulla scheda elettorale e che vi propone un’alleanza continentale del genere è L’Altra Europa con Tsipras. Se ci saranno eletti italiani e italiane di questa lista siederanno nel gruppo che farà riferimento al candidato alla presidenza della Commissione Ue, Alexis Tsipras, insieme ai deputati greci di Syriza, a quelli tedeschi di Die Linke, a quelli francesi del Front de Gauche, a quelli spagnoli di Izquierda Unida, a quegli irlandesi del Sinn Féin eccetera eccetera. Sarà un gruppo non piccolo e non marginale e sarà la voce di sinistra antiliberista più consistente a livello europeo.
In altre parole, votare la lista Tsipras in Italia significa rafforzare un progetto alternativo all’Europa dell’austerità e ai progetti xenofobi, nazionalisti o peggio delle destre: altro che voto inutile!
Poi c’è anche la dimensione e la crisi italiana, mi direte. Verissimo. Ma a parte il fatto che l’Italia non è un astronave che vaga solitaria nello spazio e che quindi vale sempre il discorso di cui sopra, c’è anche il piccolo problema che oggi in Italia non esiste una sinistra politica di qualche rilevanza. E non si può bypassare il problema, perché anche questa campagna elettorale ha evidenziato che l’assenza di una tale sinistra politica ha di fatto trasformato la più importante delle questioni, cioè quella sociale, in una mera comparsa.
Certo, la lista Tsipras non è la nuova sinistra politica, non è un prodotto finito e pronto all’uso. È molto più modestamente un tentativo di fare le cose diversamente, di mettere insieme invece che di dividere. Se supererà lo sbarramento del 4% e manderà rappresentanti italiani a rafforzare la sinistra europea, allora l’ottimismo della volontà sarà stato premiato e forse le cose in futuro saranno meno difficili. Ovviamente, se non si supererà il 4% continuerà lo stesso il lavoro per rifare una sinistra politica in Italia, ma sarà un pochettino più difficile e ostico.
Insomma, anche da un punto di vista meramente italiano, il voto alla lista L’Altra Europa con Tsipras ha più che senso.
Infine, se siete arrivati fino a qui e avete deciso di votare (o avevate già deciso di farlo), allora c’è la questione delle preferenze.
Già, le preferenze, perché in questo caso possiamo darne fino a un massimo di 3 (per info su come votare andate sulle pagine dedicate del Comune: http://elezioni.comune.milano.it/). Quindi avete ampie possibilità di esprimervi.
Molti mi chiedono che nomi indicherò sulla scheda. Ve ne segnalo solo uno, perché penso sia importante, come scelta politica e di schieramento, specie in questo momento di insano clima repressivo: voterò sicuramente Nicoletta Dosio, valsusina e attivista del Movimento No Tav.
Spero di avervi convinti o, almeno, di avervi proposto un ragionamento utile.
Buon voto.
Luciano Muhlbauer