Benvenuti nel paese dell’ipocrisia e del doppiopesismo!
Per esponenti di primo piano del governo di centrodestra, oltre che per Marchionne, ovviamente, una delle prove più schiaccianti della tendenza al fancazzismo e all’assenteismo degli operai italiani della Fiat sarebbe la loro pretesa di poter guardare le partite della nazionale di calcio, invece di lavorare.
In seguito alla partita Italia-Paraguay erano volate parole grosse, in particolare sugli operai Fiat di Termini Imerese, ma Marchionne aveva subito specificato che il discorso valeva per tutte le fabbriche italiane della Fiat.
Erano i giorni che precedevano il referendum voluto dalla Fiat a Pomigliano e dipingere gli operai come fannulloni sembrava un’ottima maniera per vendere all’opinione pubblica un volgare ricatto come se fosse un’opera di beneficenza.
Ora il referendum è passato e arriva la prossima partita della nazionale. E, guarda un po’, laddove comanda incontrastato quel centrodestra che aveva sostenuto le accuse di Marchionne con la bava alla bocca, viene ritenuto assolutamente normale anticipare di un’ora la fine del lavoro, derogando così al normale orario di lavoro, e mettere a disposizione dei propri dipendenti una sala e uno schermo per vedersi la partita Italia-Slovacchia di domani 24 giugno.
Infatti, con una nota inviata oggi a tutti i dipendenti, l’amministrazione di Regione Lombardia, ha annunciato che domani l’orario di lavoro obbligatorio terminerà eccezionalmente alle 15.30, anziché alle 16.30, e che l’Auditorium Giorgio Gaber, situato nel Pirellone, sarà a disposizione per vedere la partita. Ergo, l’amministrazione pubblica regionale domani si fermerà alle 15.30.
Beninteso, non ce l’abbiamo affatto con quella decisione, che anzi ci sembra persino ispirata al buon senso, visto il ruolo del pallone nel nostro paese, ma quello che riteniamo insopportabile è la nauseabonda l’ipocrisia di Formigoni, PdL e Lega, che farebbero bene a chiedere scusa ai metalmeccanici della Fiat.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer